“Ho provato sconcerto nell’apprendere che una lista che appoggia il candidato sindaco della sinistra a Capannori aderisce alla campagna promossa da Greenpeace per chiedere la messa al bando dei PFAS, i cosiddetti inquinanti eterni, che sarebbero presenti, si legge in un recente comunicato stampa, nel Serchio e in altri corsi d’acqua, soprattutto nelle aree dei grandi distretti industriali”.
A parlare è Domenico Caruso, candidato alla carica di consigliere comunale nella lista unica Lega-Forza Italia- Noi Moderati, che prende le difese delle cartiere della piana e invita chiunque a evitare di sostenere talune iniziative che puntano l’indice contro industrie che, commenta lo stesso Caruso, rappresentano un’eccellenza tecnologica che tutto il mondo ci invidia e danno lavoro a tantissimi cittadini di Capannori.
“Anche se la lista di sinistra non cita espressamente le cartiere- afferma Caruso- è inquietante il sostegno all’iniziativa di un’associazione ambientalistica ripresa da una trasmissione televisiva della Rai per la quale i responsabili del presunto inquinamento da PFAS sarebbero le cartiere della piana lucchese, le concerie del pisano, le aziende tessili di Prato e quelle florovivaistiche di Pescia”.
“Sono convinto- prosegue a spiegare- che la salute pubblica debba essere tutelata in ogni modo, ma ciò deve avvenire senza danneggiare l’immagine e senza colpevolizzare ingiustamente le industrie del distretto cartario, che offrono posti di lavoro, creano ricchezza per il nostro territorio e nel loro ciclo produttivo rispettano scrupolosamente tutte le prescrizioni ambientali, come avrebbero potuto confermare i responsabili delle cartiere se fossero stati preventivamente interpellati”.
Il candidato consigliere continua: “È doveroso prendere le distanze da certe iniziative basate su studi sulla cui validità scientifica è lecito avanzare perplessità, poiché è noto lo schema con il quale si impongono coercizioni di vario tipo a cittadini e imprese: si presentano studi asseritamente scientifici, si crea allarme per la salute e poi, infine, arrivano obblighi, divieti e sanzioni, così come è accaduto per i caminetti, ritenuti falsamente i soli responsabili dell’inquinamento da PM10”.
Caruso afferma che questo circolo vizioso deve essere stroncato sul nascere, trovando intollerabile che il processo produttivo delle cartiere possa essere un domani appesantito con obblighi, divieti e addirittura con lo stop alla produzione per le inevitabili ripercussioni negative sui costi e sul fatturato di aziende peraltro già penalizzate dal caro energia e dalla concorrenza sleale di paesi esteri che offrono minori tutele ai lavoratori.
“Tutte le realtà produttive del nostro territorio, siano esse di artigiani, di commercianti, di lavoratori autonomi, piccole, medie e grandi impese- conclude- devono essere difese senza esitazioni da un certo estremismo ideologico che vuole perseguire la decrescita felice, uno slogan che è un ossimoro poiché senza crescita vi è povertà, la povertà genera infelicità, e chi aspira a cariche istituzionali per servire con dignità e onore i cittadini ha il dovere di tutelare le imprese che creano occupazione e benessere”.