Sarà demolito e ricostruito, per essere restituito alla comunità altopascese come bene pubblico, la casa confiscata a Spianate alla 'Ndrangheta nel 2003, grazie al bando del PNRR per la rigenerazione urbana vinto un anno fa dall'amministrazione D'Ambrosio e che permetterà un intervento pari a 2,2 milioni di euro. L'appalto per i lavori è stato aggiudicato e vincitrice è risultata la rete temporanea d'impresa Costituendo, che nei prossimi mesi potrà partire finalmente con il cantiere: il progetto prevede tre appartamenti da destinare ad housing sociale, una sala polivalente al piano terra a disposizione di tutta la comunità e vedrà realizzati anche due parchi pubblici attrezzati con giochi inclusivi per bambini.
"Una vera vittoria, quindi - puntualizza il pd altopascese - della giustizia e di tutta la comunità contro le organizzazioni criminali e le illegalità, contro chi si alimenta spesso di silenzi e di non detti e succhia energia vitale al tessuto sociale dei territori colpiti.
Quello del bene confiscato all'Ndrangheta è un percorso lungo e tortuoso che parte dal 2003 e vede oggi, dopo 20 anni, un lieto fine doveroso ma mai scontato, una conferma di come le battaglie portate avanti con determinazione dal gruppo di minoranza dell'epoca e attuale amministrazione di maggioranza, insieme a tutto il Partito Democratico e all'associazione culturale "I Magazzini del Grano", non siano state battaglie senza sfondo, ma abbiano portato ad un risultato che è di fatto una vittoria per tutta la comunità di Altopascio.
Quel luogo, per anni dimenticato e abbandonato a sé stesso, diventerà finalmente un simbolo e un presidio fondamentale di Legalità, diventerà ciò che sarebbe dovuto diventare già in quel lontano 2003, quando l'amministrazione precedente, decise, dopo la confisca del bene, di stipulare un contratto di locazione con la famiglia criminale, rinnovandolo fino al 2009, data in cui il bene venne riconsegnato al legittimo proprietario, il Comune, completamente distrutto e inagibile. Data in cui, chi oggi mostra quasi perplessità e scetticismo sui 2milioni di euro investiti per quel bene, decise bene di sporgere denuncia contro ignoti.
Da lì un oblio e un silenzio durati troppo a lungo ed oggi la prospettiva concreta di ridare alla comunità di Altopascio quello che gli spetta diventa quasi un urlo contrapposto a chi in quel silenzio ha creduto di poter continuare a proliferare indisturbato sul nostro territorio.
Oggi finalmente possiamo dire che ad Altopascio ha vinto la giustizia e ha vinto la parte sana della comunità e che le chiavi di quella casa, un tempo riconsegnate al Comune, saranno finalmente riconsegnate nelle mani dei cittadini, i legittimi proprietari di quel bene e i reali portatori di quel messaggio di Legalità che il bene tornerà a rappresentare".