Esprimere la propria netta contrarietà alla gestione da parte della Multiutility delle risorse idriche e della sua quotazione in borsa ed evidenziare la necessità, con i tempi necessari in un quadro in continua evoluzione, di giungere alla costituzione di una società interamente in house per la gestione locale della risorsa idrica; impegnarsi per riunire le risorse idriche dell’area lucchese in un’unica società di gestione omogenea nel contesto del relativo sub ambito per migliorare l'efficienza del servizio e una gestione territoriale non centralizzata ma più vicina ai cittadini; ribadire la necessità del controllo pubblico in house delle risorse idriche nell’ambito del quale, di concerto con AIT (Autorità Idrica Toscana), gli indirizzi strategici, la governance, la proprietà dei beni strumentali siano riconosciute in capo agli enti locali.
Sono queste le principali richieste rivolte al sindaco e alla giunta dalla mozione a sostegno del percorso di ripubblicizzazione del servizio idrico presentata ieri (martedì) in consiglio comunale dal capogruppo della Lega Domenico Caruso (primo firmatario) e dal consigliere comunale di ‘Capannori 2034’, Gianni Campioni, con i voti favorevoli della maggioranza (Pd, Capannori 2034, Capannori Corre!, Alleanza Rosso Verde), della Lega e di Forza Italia e l’astensione di Fratelli d’Italia e di Capannori Cambia.
Premettendo che il servizio idrico è di primaria importanza per i cittadini ed anche a livello europeo è diventato un tema più che mai urgente all’interno del processo di efficientamento e transizione ecologica degli Stati Membri e che il Next Generation EU sollecita i vari Paesi ad investire nella tutela del territorio e della risorsa idrica, attraverso diverse linee di investimento, la mozione conferma la volontà di ripubblicizzare Acque spa partendo dal presupposto che l'acqua è un bene comune di proprietà collettiva, essenziale per la vita delle persone e del pianeta e ricorda il referendum abrogativo del 12-13 Giugno 2011, in cui oltre 25 milioni di cittadini hanno votato SÌ, esprimendo la chiara volontà popolare di gestione pubblica dell’acqua, libera dalle logiche del profitto.
Il documento approvato dal consiglio comunale evidenzia, inoltre, che che nel luglio 2021 il consiglio comunale di Capannori ha espresso un parere favorevole alla costituzione di una nuova società interamente pubblica con l'obiettivo di acquisire le quote private attualmente presenti in Acque Spa al fine di dare seguito al processo di ripubblicizzazione e gestione del servizio nella forma in-house con l’obiettivo di avere ritorni per la comunità in termini di tariffe e/o maggiori investimenti.
“A seguito dell'avvio del percorso di ripubblicizzazione, nel 2022 la società Alia spa ha incorporato diverse società tra cui Publiservizi quale primo atto che dà vita alla Multiutility attiva nei settori di ambiente, ciclo idrico integrato ed energia. Publiservizi detiene il 19% delle quote di Acque spa, per effetto della fusione per incorporazione del socio pubblico Publiservizi in Alia automaticamente Acque Spa ha visto inserire all’interno delle sue quote societarie la multiutility che da statuto ha l’obiettivo di essere quotata in borsa - si spiega nella mozione-. Per questo l'ingresso in Acque spa di Alia rende difficoltosa, fino alla ridefinizione degli ambiti territoriali, l'effettiva nascita di una società in house. L’accesso e la disponibilità dell’acqua deve essere garantito a tutti i cittadini, poiché il diritto all’acqua rientra nel novero dei diritti inalienabili e inviolabili della persona. L’acqua non è una merce ma un bene pubblico limitato destinato al soddisfacimento dei bisogni primari per cui è necessaria una gestione pubblica partecipativa del ciclo integrato dell’acqua in grado di garantire un uso universale e solidale delle risorse nel quadro delle politiche complessive di tutela e gestione del territorio per mezzo di tariffe sostenibili a tutti gli utenti”.
Il documento sottolinea infine che ‘Pur avendo avuto in questi anni Acque spa una gestione positiva, adesso si apre una nuova fase, dove la scelta della gestione pubblica dell'acqua potrà permettere di effettuare nuovi investimenti volti ad estendere e ammodernare la rete idrica sul territorio comunale oltre che contenere i costi a carico degli utenti’.