Sempre maggiore l’esigenza di risanare i rapporti tra sindaco, giunta e consiglio comunale. Questo è il pensiero della Lega che vuole “tutelare le prerogative ed il prestigio dell’organo di indirizzo e controllo politico che non è una mera articolazione strumentale della giunta ma un organo collegiale, indipendente, autonomo con funzioni e ruoli ben definiti. È dovere giuridico e morale del presidente dell’assise assicurare l’effettività di quelle attribuzioni nell’esercizio del suo ruolo di soggetto terzo a cui spetta anche il compito di assicurare il coinvolgimento delle opposizioni nel processo deliberativo in quanto parte integrante dell’ente comunale ,attenendosi alle normative riportate sia sul Regolamento del Consiglio Comunale Art 8 comma 4 sia sullo Statuto del Consiglio Comunale Art 15 comma 1 che enunciano”.
Rivendicano cosi il diritto di partecipare alla definizione degli indirizzi strategici del Piano Anticorruzione: “Vogliamo protestare contro la mancata discussione di un emendamento al bilancio preventivo e a censurare una conduzione caotica e approssimativa dei lavori dell’assemblea che non ci hanno consentito di svolgere a pieno le nostre funzioni di sindacato ispettivo e di funzione propositive attraverso le interrogazioni e gli odg presentati in consiglio e mai discussi entro i termini previsti dal regolamento - continuano - Non solo, durante lo svolgimento delle riunioni d’assise emerge continuamente il condizionamento psicologico che il presidente del consiglio subisce dagli assessori e dai gruppi di maggioranza, con il risultato di impedire sovente all’opposizione di portare il suo legittimo contributo”.
“È indispensabile un confronto politico che coinvolga tutte le forze politiche - concludono - che chiarisca meglio le regole dello svolgimento dei consigli comunali e delle commissioni, dalle cui scelte dipende spesso la qualità della vita dei nostri concittadini”