Di errori in quel di Capannori ne sono stati commessi tanti, soprattutto, dal centrodestra e, in particolare, da Fratelli d'Italia incapace di individuare per tempo un candidato giusto da proporre all'elettorato. Una disfatta, la quinta consecutiva, da Guinness dei primati, ma tant'è: qualcuno ha avuto le sue poltroncine, qualcun altro un po' di visibilità e arrivederci fra cinque anni per un'altra sconfitta congenita. In realtà, se qualcuno avrebbe dovuto gettare la spugna quello sarebbe stato il coordinatore provinciale del partito di Giorgia Meloni che non ne ha azzeccata una che sia una e che continua a restare con le chiappe sulla sella grazie anche all'appoggio del coordinatore regionale Fabrizio Rossi. Siamo entrati in possesso del fascicolo relativo al sondaggio commissionato prima del voto ed era chiaro a tutti che un candidato come, ad esempio, Elisabetta Triggiani, avrebbe potuto condurre al ballottaggio. Non certo a una vittoria, ma almeno si sarebbe evitata una figura che definire barbina è un eufemismo. Invece niente, prima si è puntato tutto su Matteo Petrini che, intelligentemente, non ha voluto fare la fine del... sorcio e si è tirato indietro. Poi si è atteso tutto il tempo impossibile e inimmaginabile prima di gettarsi a capofitto sul povero Rontani che ha fatto anche troppo.
Alla resa dei conti, invocata da qualcuno che ha ancora un po' di materia grigia, non si è iscritto nessuno, ci mancherebbe. Il mastice con cui è incollato alle proprie prebende è talmente forte, evidentemente, da sconsigliare qualsiasi passo indietro.
Quando, però, nessuno se lo aspettava e si credeva che il silenzio fosse d'oro e in grado di far dimenticare la batosta e la disfatta politica, ecco che Paolo Ricci, segretario del circolo territoriale di Capannori di Fratelli d'Italia ha presentato le dimissioni. Perché? Boh, chiedeteglielo a lui, magari perché ha capito che andare avanti come se niente fosse successo sarebbe stata una vergogna.
Dopo aver confabulato con Rossi, Giannoni ha, però, convinto Ricci a soprassedere almeno momentaneamente in vista del congresso ormai alle porte in modo da non creare sconquassi che avrebbero potuto produrre chissà quali conseguenze. Così, stop alle dimissioni, via col ripensamento ed altra figura non proprio edificante della serie la colpa è di tutti e, quindi, è di nessuno. Addirittura Ricci si era autorimosso dalla chat dei compagni di partito - compagni?, si potrà dire? -, ma Giannoni ha scongiurato Petrini di reinserirlo. Che dire? Al peggio non c'è mai fine.