“La determina 873 del primo luglio con cui il comune di Capannori, per circa 137mila euro più IVA, ha affidato alla SPA pubblica Qualità e Servizi di Calenzano la gestione del servizio mensa per i tre Asili nido, la RSA di Marlia e il personale comunale dal primo luglio al 30 settembre 2024 ha riproposto tutti gli oscuri interrogativi già emersi all'epoca della deliberazione consiliare numero 22 dell'aprile scorso, durante la campagna elettorale”. Così esordisce Paolo Rontani di Capannori Cambia.
“La maggioranza politica capannorese con il citato atto numero 22 aveva deciso di aderire, come socio, alla SPA pubblica Qualità e Servizi, acquistandone il 22,70 per cento del pacchetto azionario, per un valore di 288mila e 743 euro, approvando anche lo schema di contratto di affidamento in house dei servizi di ristorazione collettiva, per il periodo primo luglio 2024-30 giugno 2029”, prosegue a spiegare infatti Rontani, aggiungendo che, per atti del genere, la legge prevede che l’intera documentazione sia subito inviata, in allegato alla delibera consiliare, alla corte dei conti, sezione di controllo della Toscana. Questa può, entro 60 giorni, esprimere un parere incisivo, ma non vincolante.
“In questo caso, ciò è stato fatto con deliberazione n.150, pervenuta al comune di Capannori il 14/06- continua la nota- La corte, analizzando i risultati di esercizio della società fiorentina per le annualità 2017/2022, riscontrando un calo di utili per circa 641mila euro nel 2020 con una differenza di -844mila e 269 euro tra valore e costi della produzione per lo stesso anno 2020, non ha trovato allegate alcun tipo di previsioni economiche, finanziarie e patrimoniali della società, la cui assenza, afferma la corte, preclude una valutazione completa sulla ragionevolezza e attendibilità di questa operazione. Inoltre, il comune di Capannori non ha redatto dati economico-finanziari previsionali, che rassicurino l'ente stesso sulla sua capacità di reggere finanziariamente l'operazione”.
Per questi motivi, il parere espresso dalla corte dei conti è parzialmente negativo, il che non blocca tuttavia la strada all’amministrazione capannorese, che può procedere fornendo analitica motivazione sulle ragioni per cui si discosta dal parere della corte. Ad ogni modo, quando l’organo di controllo si troverà ad analizzare i piani di razionalizzazione di questa società, da inviarsi alla corte ogni anno, la medesima potrebbe prevedere interventi straordinari, addirittura comprensivi di riassetto, con dismissioni delle partecipazioni acquistate.
“Altri interrogativi sulla vicenda sono che, per obbligo di legge, l'intera deliberazione 150 della corte dei conti doveva essere pubblicata sul sito comunale entro cinque giorni dal suo arrivo. Io non l'ho vista, è stata già tolta?- riflette ancora Rontani- Inoltre, tutta la documentazione spedita alla corte doveva, in contemporanea, essere inviata anche all'autorità garante per la concorrenza e del mercato, che entro 60 giorni può emettere un parere motivato su eventuali violazioni riscontrate”.
“Infine, un aspetto di grande importanza: in questi tre mesi di affidamento gestionale alla SPA Qualità e Servizi, come sono trattate le circa 90 lavoratrici/ori impegnate da anni nel servizio mensa capannorese e riassunte ogni volta, tramite clausola sociale, dalle varie società private cui si appaltava la ristorazione? Anche in questo pur breve periodo, chi viene impegnato e con quali motivazioni sono state fatte le scelte? Devono tacere tutti, per non rovinarsi il futuro?- conclude la nota- Possibile che si amministri regolarmente la cosa pubblica anche trascurando la parità di condizioni e i diritti dei lavoratori?”