Formulo la presente a nome e per conto di i-Foria Italia s.r.l., con sede legale in Pescara, Corso Vittorio Emanuele II n. 10, P.IVA 02393900689 (Richiesta di rettifica ai sensi dell’art. 8 legge 47/1948 in merito all’articolo “Impianto di Salanetti, scoperti nuovi legami tra l’azienda I-Foria e la Fater. Liano Picchi: “Più cose apprendiamo, meno siamo convinti” pubblicata in data 2/04/25).
L’articolo in oggetto riporta informazioni non corrette e conformi alla realtà dei fatti, nonché allusioni e affermazioni tendenziose, che compromettono gravemente l'immagine della società i-Foria Italia s.r.l. e del suo CEO Marcello Somma.
Al riguardo, evidenzio quanto segue.
1. Osservo, innanzitutto, come la società aggiudicataria del bando di gara per la costruzione e posa in opera dell’impianto di riciclo PAP a Capannori sia Co.par.m. S.r.l., una delle maggiori società europee nella progettazione e costruzione di impianti di trattamento rifiuti, e non invece i-Foria Italia. Tale dato avrebbe potuto essere agevolmente
da Voi verificato sul sito internet di Reti Ambiente S.p.a. (https://acquisti.retiambiente.it/tender/1452). i-Foria Italia, startup innovativa, detentrice di numerose domande di brevetti e vincitrice di bandi della Commissione Europea, licenzierà, invece, la tecnologia proprietaria alla Co.par.m. nell’ambito del medesimo progetto.
2. Insinuare, come da Voi fatto nel contesto del predetto articolo, che il nome di i-Foria Italia s.r.l. sia stato rivelato “con sospetto tempismo”, è, inoltre, illazione priva di fondamento. Il 24 marzo u.s. è stata, infatti, pubblicata sul sito Reti Ambiente l’aggiudicazione della gara a Co.par.m e coerentemente il 25 marzo u.s. è stato diffuso un comunicato stampa congiunto i-Foria Italia S.r.l. /Co.par.m. S.r.l. per annunciarlo. Niente di più normale. E’, dunque del tutto consequenziale che il comunicato sia intervenuto alla vigilia della conferenza dei servizi trattandosi, peraltro, di un’informazione pubblica. i-Foria Italia svolge, infatti, attività di ricerca e comunicazione che sono veicolate tramite il proprio sito web, i canali social e la partecipazione ad eventi in cui è illustrata la pluriennale esperienza maturata dal management nel riciclo dei PAP. Inoltre, ad ottobre 2024 i-Foria Italia ha completato il suo primo aumento di capitale, raccogliendo 1,7 milioni di euro in un'operazione guidata da Tech4Planet – il Polo Nazionale di Trasferimento Tecnologico per la Sostenibilità Ambientale promosso da Cassa Depositi e Prestiti (CDP) Venture Capital e da MITO Tech Ventures, operazione che ha avuto ampia eco sulle pubblicazioni non solo di settore.
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Tali informazioni, in un contesto di corretta e completa informazione, avrebbero dovuto, a mio parere, essere portate all’attenzione del pubblico.
3. Evidenzio, altresì, come Marcello Somma, CEO e fondatore di i-Foria Italia sia stato uno dei principali protagonistidel progetto riciclo PAP in Fater, progetto che ebbe Contarina come partner per lo sviluppo di un impianto di riciclo PAP dalla ideazione alla fase di avviamento su scala industriale. Alcuni anni dopo, Marcello Somma ha fondato una sua società, i-Foria Italia, per proseguire in maniera totalmente indipendente nella direzione del riciclo PAP, al quale aveva dedicato tredici anni della sua attività professionale.
A riprova della sostenibilità ambientale ed economica del riciclo dei pannolini, Contarina - la stessa società che aveva ospitato l’impianto Fater poi dismesso - ha fatto richiesta, ed è risultata vincitrice, di un finanziamento PNRR per la costruzione di un nuovo impianto di riciclo per PAP. In data 24/03/25 è stata pubblicata da Contarina S.P.A. una procedura ristretta per l'affidamento in appalto della progettazione esecutiva e per l’esecuzione dei lavori di realizzazione di un impianto di trattamento materiali assorbenti ad uso personale (PAP) (cfr. https://gare.servizicontarina.it/PortaleAppalti/it/homepage.wp?actionPath=/ExtStr2/do/FrontEnd/Bandi/view.actio n¤tFrame=7&codice=G04997).
Quindi, chi aveva sperimentato l’esperienza dell’impianto già dagli albori, oggi crede, più che mai, alla sua efficacia come dimostrato dagli investimenti sopra richiamati. Risulta, dunque, del tutto falso, quanto affermato nell’articolo di cui in epigrafe in relazione a inesistenti dubbi sulla funzionalità del progetto.
4. Mi preme, altresì, evidenziarvi che l’assegnazione è stata fatta a favore di una società, la Co.par.m. S.r.l, che è una delle maggiori società europee nella progettazione e costruzione di impianti di trattamento rifiuti, che possiede tutti i requisiti formali, economici e tecnici per far fronte all’impegno assunto.
i-Foria Italia si limiterà, invece, a fornire la tecnologia correlata, ovverosia a ricoprire un diverso ruolo per cui è pienamente accreditata e universalmente riconosciuta, tenuto conto delle domande di brevetto già depositate e del bando europeo Horizon indetto da parte della Commissione Europea, ICARUS, che l’ha vista assegnataria.
Recentemente la mia assistita è stata, inoltre selezionata nell’ambito della piattaforma SMAU come una delle 40 società italiane che presenteranno dal 9 all’11 aprile a Parigi soluzioni innovative e tecnologie dirompenti, che costituiscono il futuro dell'innovazione in Italia. In questo quadro, risulta del tutto mistificatoria la conclusione dell’articolo che si focalizza su elementi privi di rilevanza, elementi quali la data di costituzione della società i-Foria Italia s.r.l., il numero di dipendenti, l’ammontare del capitale sociale non essendo, come detto, la mia assistita assegnataria della gara (“Ci sembra invece molto più preoccupante il fatto che quest'azienda sia una società costituita da poco più di un anno, con un capitale sociale di appena 13mila euro e due soli dipendenti- osserva ancora Picchi- Poiché per la sola costruzione dell'impianto verranno spesi oltre 20 milioni di euro di soldi pubblici, se non dovesse funzionare a chi li richiediamo indietro? Notoriamente, una società di capitali ne risponde con il solo capitale sociale; e gli altri 19 milioni e 987mila? Molte altre cose le spiegheremo giovedì sera all'assemblea che terremo a Porcari”).
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Con la presente diffida sono, dunque, a intimare che provvediate immediatamente alla rettifica delle affermazioni false e tendenziose sopra riportate e che, ai sensi e per gli effetti dell’art. 8 della Legge n. 47/48, provvediate a pubblicare una rettifica in un testo di pari rilevanza tipografica a quello di cui in epigrafe che evidenzi i dati corretti
sopra evidenziati. La mia assistita, per mio tramite, non si sottrae ad un confronto che deve essere però leale, oggettivo e basato su dati concreti e reali. Non si comprende come si possa difendere l’unica opzione oggi esistente, ovverosia, quella della “discarica” per i rifiuti generati dove sorgerà l’impianto di riciclo, a scapito della soluzione offerta dal progetto in esame, indiscutibilmente più sostenibile. L’opzione discarica genera, infatti, emissioni climalteranti, inquinamento dell’aria, cattivi odori e potenziale rilascio di microplastiche nelle catene alimentari, in netto contrasto con la Direttiva Europea 2018/850. Tali elementi, nel quadro di una corretta informazione, devono essere portati, a mio parere, all’attenzione del pubblico in modo da contribuire alla formazione di un’opinione ragionata, basata su dati concreti ed oggettivi.