Preparativi in corso a Capannori, in vista della scadenza elettorale prevista per la primavera del prossimo anno. Cambio della guardia quindi, alla guida del municipio di piazza Aldo Moro, considerando che Luca Menesini concluderà il suo secondo mandato. Cosa stanno facendo a destra e sinistra in occasione di questo appuntamento.
Per l’attuale maggioranza, tutti gli indicatori, individuano già l’erede di Menesini. In mancanza di primarie, gli occhi sono puntati su Giordano Del Chiaro assessore all’ambiente e da un po’ di tempo, in prima fila nelle manifestazioni e negli appuntamenti del territorio. Partecipazioni sintomatiche del futuro che sta costruendo. Nei mesi scorsi erano circolati i nomi di Matteo Francesconi (vice sindaco) e Gabriele Bove già assessore a Capannori e Lucca. Nomi che avrebbero potuto competere tranquillamente nel caso di primarie, ma ad oggi, a quanto sembra, chi decide il nome sono i vertici del Pd capannorese ed a quanto pare, non ci dovrebbero essere più dubbi.
Nel centro destra la situazione è sicuramente più ingarbugliata. Al momento l’unico nome certo che parteciperà alla sfida è quello di Paolo Rontani. Il commercialista si è seduto più volte tra i banchi dell’assise comunale, fino al 2019 quando è stato in ballo con colui che poi sarebbe diventato il candidato unico, Salvadore Bartolomei, con magri risultati.
Proprio Rontani, tra i principali ideatori di una lista civica nata poche settimane fa, Capannori Cambia, verrà presentato ufficialmente domani, sabato 16 dicembre all’Hotel Country. Una mossa in avanti che ha spiazzato partiti e movimenti del centro destra, che ora sono chiamati a ricucire uno strappo, che mette in seria difficoltà una eventuale coalizione. Altri i nomi che circolano sempre nel centro destra. Primo fra tutti il consigliere comunale Matteo Petrini, giovane esponente di Fratelli d’Italia, che conta sui numeri del proprio partito (vertici nazionali, regionali e provinciali permettendo).
Altri i personaggi, saliti alla ribalta recentemente quello di Piergiorgio Sciacqua, presidente del Consiglio Generale del Movimento Cristiano Lavoratori. Personaggio sostenuto anche da una parte di FdI (sembra più per osteggiare Petrini che altro) ma che a detta di molti non avrebbe un gran seguito. E ancora Piero Andreuccetti, ingegnere nucleare assessore e consigliere comunale ai tempi della “balena bianca”, quando la Dc otteneva percentuali bulgare. Andreuccetti – che ha avuto anche la delega ai lavori pubblici – è opinione, che possa essere un nome spendibile per il suo curriculum. A remare contro questa ipotesi di candidatura, la sua lontananza da Capannori. Dopo l’esperienza amministrativa, Andreuccetti, per motivi professionali ha vissuto in California, in Spagna e a Milano per tanti anni e Capannori in tutti questi anni è molto cambiata. Potrebbe rappresentare una possibilità il suo nome, che in pochi conoscono?
Infine il nome di Remo Santini, ex caposervizio de La Nazione di Lucca e Viareggio, già candidato a sindaco di Lucca e attualmente assessore al turismo del comune capoluogo ed esponente di Forza Italia. Un nome che in tanti vorrebbero. L’interessato si è sempre (fino ad ora) tirato indietro declinando l’invito. D'altronde che glielo farebbe fare?