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Scritto da Redazione
Piana
19 Giugno 2024

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Paolo Bartolomei, 'lucchese nel mondo', è un appassionato di genealogia che ha trasformato la ricerca delle proprie radici in un'opera monumentale: il sito web sugli alberi familiari di Porcari.
Venerdì (21 giugno) alle 21, negli spazi del Palazzo di Vetro sede della Fondazione Giuseppe Lazzareschi di piazza Felice Orsi, condividerà con il pubblico gli esiti del suo lavoro nel corso di una serata intitolata Come eravamo. Per l'occasione sarà accompagnato di Giampiero Della Nina, che interverrà sulla storia dei cognomi di Porcari e altre curiosità. L'appuntamento, organizzato dall'amministrazione comunale, è a ingresso libero e coincide con il 'compleanno' del Comune, divenuto autonomo da quello di Capannori 111 anni fa, il 21 giugno 1913.
"Quest'anno – dice Eleonora Lamandini, assessora alla cultura del Comune di Porcari – abbiamo scelto di festeggiare l'anniversario della nascita della nostra municipalità con un evento che rappresenta un omaggio sia al lavoro di Paolo e Giampiero, sia alle tante famiglie che costituiscono il cuore della nostra comunità. Sarà una sorta di viaggio nel tempo, tra storie minime, aneddoti e la scoperta di legami inaspettati. Invito tutti i cittadini, ma anche tutti coloro che hanno un cognome di origine porcarese, a partecipare all'appuntamento di venerdì".

I cognomi più ricorrenti a Porcari, secondo il database ordinato da Paolo Bartolomei, sono: Del Carlo, Giannini, Fanucchi, Toschi, Della Maggiora, Della Nina, Ramacciotti, Rovai, Di Giulio, Bertuccelli.

Dividendo la sua vita tra Chicago, dove è cresciuto, e Pescia, dove risiede per sei mesi all'anno, Bartolomei ha sempre sentito un forte legame con le sue origini italiane. Suo padre Antonio era nato a Villa Basilica e sua madre, Dina Tognetti, a Porcari.
Circa dieci anni fa, dopo la morte dei suoi genitori, Bartolomei ha sentito il bisogno di saperne di più sulla sua famiglia. È così che ha iniziato a fare ricerche per ricostruire l'albero genealogico di suo padre e, in poco tempo, si è reso conto di avere una parentela, sebbene lontana, con quasi tutte le famiglie di Pariana, una piccola località di Villa Basilica. Risalendo indietro nel tempo fino al Cinquecento, ha ricostruito la storia di circa 8000 persone di quel luogo e le ha ordinate in un prezioso database online.

Tre anni dopo Paolo Bartolomei ha voluto ripetere le ricerche per esplorare il ramo materno del suo albero genealogico, quello porcarese. Grazie alla disponibilità degli archivi comunali di Porcari e Capannori, Bartolomei è riuscito a schedare circa 30mila persone, risalendo indietro nel tempo fino alla metà del Settecento. Molto del suo lavoro è stato facilitato dalla digitalizzazione dei documenti, come atti di nascita, di battesimo, di leva, ma anche passaporti e certificati di morte, resi disponibili attraverso database online come FamilySearch dello Utah o il Portale Antenati del Ministero della cultura italiano.

"Sarebbe importante poter accedere anche agli archivi parrocchiali – dice Paolo Bartolomei – che, da sempre, custodiscono dati utili a ricostruire le linee genealogiche delle famiglie. In questo modo arricchiremmo e forse completeremmo il database del portale, risalendo ancora più indietro nel tempo, addirittura fino al Quattrocento. Speriamo che in futuro possa esserci questa possibilità".

Un impegno certosino e un interesse che Paolo Bartolomei condivide con la moglie, Angelyn Balodimas, di origine greca, che ha compiuto ricerche analoghe a partire dalle famiglie dei suoi genitori, sebbene con qualche difficoltà in più: l'accesso agli archivi della chiesa ortodossa, infatti, è più difficoltoso. I documenti anagrafici, inoltre, non registrano i nomi delle donne.

Il sito web https://porcari.tribalpages.com/ rappresenta il culmine di anni di ricerca meticolosa ed è ancora in divenire: Bartolomei ha creato questo portale per condividere le sue scoperte e per invitare tutti i porcaresi a contribuire, per arricchirlo ulteriormente. Questo progetto può diventare una risorsa preziosa per le future generazioni, soprattutto per quelle comunità di porcaresi emigrati tra Ottocento e Novecento, come quelle, piuttosto nutrite, presenti in California, in Illinois, in Brasile e in Argentina.

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