Vandalizzati ancora i manifesti contro l’impianto dei pannoloni di Salanetti: a denunciarlo, il Coordinamento dei comitati ambientali della Piana. “Durante il periodo elettorale potevano sembrare screzi politici; ora, abbiamo la conferma che dietro c'è dell'altro- commenta Liano Picchi- Certamente, la costruzione di un impianto da oltre 15 milioni di euro muove diversi interessi e i comitati dei cittadini contrari bisogna silenziarli, altrimenti rischiano di far saltare il business”.
Molti i dubbi che, a detta dei comitati, ruotano intorno all’impianto: “Se il sindaco di Porcari dice il vero, e non abbiamo motivi per dubitarne, perché l'ex sindaco Menesini e l'ex assessore all'ambiente Del Chiaro, oggi sindaco, lo hanno tenuto all'oscuro delle loro intenzioni?- si chiede quindi Picchi- Perché sono andati ad acquistare da dei privati un impianto sperimentale, unico al mondo, con evidenti problemi irrisolti e che da quasi tre anni è stato dismesso? Perché Legambiente si è dimostrata così interessata a difendere la scelta di realizzare quest'impianto voluto dalla multinazionale Procter & Gamble?”
“Perché la regione fa di tutto pur di non verificarne la compatibilità assoggettandolo alla valutazione d'impatto ambientale, e perché lo stesso comune di Capannori, che nella predisposizione del piano strutturale ha inserito l'area dove dovrebbe sorgere l'impianto in zona P3, ovvero di elevata pericolosità idraulica, oggi fa vista di niente e vi vuol far confluire 40mila tonnellate di pannoloni?- prosegue a chiedersi- Perché ci raccontano che i 15 milioni necessari sono interamente coperti dal PNRR, quando invece mancano cinque milioni che dovranno essere spalmati nelle bollette dei cittadini?”
Domande senza risposta che, conclude Picchi, “non fanno altro che infittire i misteri su chi stia dietro alla volontà di realizzare quest'impianto non voluto dai cittadini”.