Anno XI 
Lunedì 16 Giugno 2025
- GIORNALE NON VACCINATO

Scritto da aldo grandi
Politica
31 Maggio 2022

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Claudio Imbriani buongiorno. Lei ha deciso di accogliere l'invito di Alberto Veronesi e di candidarsi alle imminenti elezioni amministrative con la sua lista. Può spiegarci il perché di questa scelta?

Conosco Alberto Veronesi da quasi trent'anni. Ho conosciuto anche di persona , e me ne onoro, gli esponenti della sua famiglia d'origine. Alberto è un uomo sensibile, per educazione famigliare sempre attento al sociale e al prossimo, laddove essere amici senza interessi di parte e' elemento essenziale della vera amicizia, sentimento umano che posso definire eterno. E a me particolarmente vicino per la sua arte, laddove per anni fui anche corrispondente de "Il Messaggero" per articoli e note sulla musa lirica, dopo la riapertura dello storico teatro "Ventidio Basso" di Ascoli Piceno. Per questo, allorquando l'avvocatessa Alberta Cagnacci di Lucca, professionista e amica a me vicina in tanti anni veramente particolari, candidata nella lista "Lucca sul serio" che appoggia la candidatura di Alberto, mi chiese di accompagnarla, non esitai per niente al fine di dare concretamente il senso della mia vicinanza ai due amici, anche se neppure pensando ad una mia candidatura. Ma tanto pote' la richiesta affettuosa di Alberto , che, in pratica, mi ritrovai a firmare per la candidatura nella stessa lista "Lucca sul serio", che già in termini di mera denominazione mi attrasse e mi attrae. Il perché di questa scelta e' pertanto semplice nella sua genesi e per me chiaro nelle sue motivazioni e giustificazioni mentre andiamo avanti: spirito di servizio accompagnato da competenza gestionale che, mi si perdoni per la franchezza non corrispondente a immodestia, certamente non si può definire comune.  Anche questa considerazione, in uno alla conoscenza amicale, certamente ha indotto Alberto a chiedermi di far parte dei suoi.

Lei ha sempre mantenuto un profilo basso senza intervenire mai, in un modo o nell'altro, nella vita politica lucchese pur avendo ricoperto un ruolo importante sotto il profilo istituzionale ed economico. Ora ha cambiato idea. Quali sono i suoi obiettivi per la competizione elettorale?

Grazie, direttore, per la domanda rivelatrice della sua attenzione a fatti e a persone. Io ho sempre rispettato il contesto nel quale ho operato, cercando di apportare a qualsivoglia suo esponente, di qualsivoglia estrazione, la massima attenzione e cura professionale e umana possibile, nel convincimento che una sana coesistenza dei due aspetti è possibile e, anzi, eleva la stessa professionalità e spinge in alto l'intero contesto operativo. Qualcuno potrebbe osservare che il contesto della mia ampia parentesi professionale e manageriale a Lucca (oltre 5 anni) era diverso da quello attuale, ma , come la storia dimostra , cambiano necessariamente anche gli uomini. E mi consenta di fermarmi qui, al fine di evitare di inficiare lo spirito principale della sua domanda. In altri termini io ho inteso mantenere un profilo giusto e positivo quale partecipe di un contesto cui ognuno era chiamato a dare il suo apporto migliore, e credo di esserci ben riuscito  sotto il profilo istituzionale / economico storicamente demandato alla mia persona. Ora sono al di fuori di tale profilo, pur ottimo conoscitore dello stesso per effetto delle tante e variegate esperienze successive, cui, anche per effetto di queste ultime, si è aggiunto un ben più variegato spirito di servizio alla collettività, che è il vero elemento che mi spinge ora a confermare la mia sentita partecipazione nell'interesse del prossimo, che intendo in senso anche cristiano. 

Lei arrivò a Lucca tanti anni fa per motivi di lavoro e, da allora, non se ne è più andato. Perché?

Ricordo che arrivai a Lucca  quale direttore della Filiale Capo Gruppo della B.N.L. nel maggio del 1997.  Fu innamoramento a prima vista, sia per la bellezza, la storia, l'arte e ... il cibo tradizionale, ma anche e di più per le persone, dalle quali fui bene accolto nella giusta misura, con garbo e rispetto non indulgenti a "metus reverentialis", ma all'occorrenza traducentisi in vera e propria familiarità di comportamenti. Per tutti questi motivi programmai e realizzai, per la prima volta dopo tanto peregrinare (numerosi sono stati i miei trasferimenti  e le mie missioni per lavoro, anche all'estero), l'acquisto di un appartamento in zona Borgo Giannotti, pensando di ritornare piuttosto di frequente a Lucca, per ferie e week-end. Di seguito la nota (ritengo) vicenda personale occorsami mi determinò ad affrontare tutto, come ho sempre fatto nella vita, "di petto" , scelta che, pur dopo molti (troppi!) anni si è tradotta nella mia indiscutibile "vittoria". Ora, dopo tanti anni di vita dura in Lucca, posso e voglio godermi appieno la fortuna di essere qui, dove ho amici che ben mi hanno conosciuto sotto i diversi profili, e di dare alla città e a tutti ogni possibile apporto per il miglioramento della "res publica" e della vita comune. E a fare ciò, come ben si può comprendere e eventualmente si vedrà, non mi spingono certamente interessi diversi da quello del "bene pubblico".

Di che cosa ha bisogno, a suo avviso, la città per acquistare maggiore visibilità ed efficienza?

A questa domanda si potrebbe rispondere rinviando al programma di Alberto Veronesi, ben articolato, pur sempre e giustamente di sostanziale semplicità e chiarezza. E allora, attingendo brevemente allo stesso secondo il mio più intimo sentire e senza togliere nulla agli altri punti: 

- Lucca più autorevole, ovvero meno vincolata a scelte centrali di partiti, anteponente sempre gli interessi di Lucca e dei cittadini a interessi più "lontani", se non potenzialmente inficianti i primi ;

- Lucca più prestigiosa, con una programmazione favorente la cultura e, con essa, ancora più un turismo stabile nelle diverse stagioni, programmazione in grado di conferire alla città un ruolo di vera e propria eminenza culturale ed attrattiva nel panorama nazionale e internazionale;

- Lucca che incoraggi e faciliti le iniziative economiche , e con esse di tanti giovani che costituiscono il vero e proprio patrimonio da aiutare a sviluppare per il miglior futuro anche delle prossime generazioni;

- Lucca compiutamente sensibile e concretamente vicina alle famiglie, prima cellula di ogni società, e alle problematiche delle stesse, in tutti i sensi, anche se qui indulgo al pensiero delle famiglie con disabili a diverso titolo, per il sacrificio delle quali si tende a manifestare attenzione troppo spesso fine a se stessa, senza pensare che le parole, svolto il primo ruolo di circostanza, non valgono più niente e possono anzi finire con l'essere deleterie;

- Lucca per quanto possibile sempre più sburocratizzata o comunque "facilitata".

In breve un'altra Lucca, che io cogliendo lo spirito profondo della denominazione di lista, indico quale "Lucca sul serio", dando il giusto valore agli intenti di ogni seria  programmazione, il perseguimento dei quali deve nobilitare gli attori istituzionali , al servizio del bene dei cittadini.

Ci scusi, ma perché si è candidato proprio con Alberto Veronesi?

Credo di aver già dato un significativo riscontro rispondendo alle prime domande. Ora, tuttavia, preciso più adeguatamente:

- conosco Alberto Veronesi da un trentennio e una solo strumentalmente profferita Amicizia, in ogni caso non di matrice politica, non regge per così tanto tempo;

- conosco, pertanto, il sincero fervore che lo ha animato e che lo anima nella formazione e nel perseguimento degli obiettivi, che voglio definire sentiti e nobili anche per patrimonio genetico;

- nella sua attività, che comporta , oltre alla necessarie conoscenze, anche sensibilità e contemperamento di strumenti e ruoli diversi, Alberto è effettivamente al di fuori del comune;

- mutuando per certi versi un'espressione sentita da una ministra della Repubblica, anche il sindaco deve essere un direttore d'orchestra.  Alberto è quindi  effettivamente indicato e buon conoscitore di cose e persone, in quanto tale capace di sopperire ad ogni necessità operativa avvalendosi di persone realmente capaci e con la indispensabile giusta esperienza;

- aborrisco e avrei aborrito la pur non brutta espressione di amicizia coniugata a lealtà, in quanto non necessariamente foriera delle cose migliori che ho sopra pur brevemente prospettato;

- da quanto prima ho detto l'importante nella gestione della cosa pubblica non e' il partecipare per dire "c'ero anch'io", ma la vittoria della collettività, che per i migliori effetti può prescindere dall'esserci, ma non dal fare e dal saper fare. Infine sottolineo che chi esperisce la propria attività per "Veronesi Sindaco" e' di fatto inquadrabile in quello che viene definito "terzo polo", che raccoglie forze non etichettabili nella usuale logica bilaterale di "centro destra - centro sinistra" , sibbene in un ideale vero e proprio centro riformatore. Forze anche a livello nazionale rappresentate da elementi di assoluto valore e storia ineccepibile.

Perché un lucchese dovrebbe votare Claudio Imbriani?

Come lei ha prima giustamente notato, la mia professionalità è sempre stata lontana dalla pratica della vita politica, pur sempre rispettosa della stessa e dei suoi attori. La mia vita, la mia storia professionale e le mie capacità, e non altro, sono e saranno al servizio della città di Lucca, che da ormai tanti anni  è la città mia e della mia famiglia.  Come Lei ben sa, Direttore, dagli esordi professionali quale giovanissimo funzionario di una delle più importanti  banche del mondo, ho gestito unità complesse, fino a coordinare Unità composte da svariate centinaia di addetti / professionisti. Colgo qui l'occasione per ricordare che solo col voto e, mi si consenta, con il voto consapevole dell'esercizio di una superiore funzione sociale per il miglior funzionamento della "res publica", noi cittadini elettori possiamo essere veramente artefici democratici del futuro nostro e dei nostri figli.  Abbiamo questo strumento e questa responsabilità. 

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