Il partito comunista di Lucca esprime la massima solidarietà e il massimo appoggio alle rivendicazioni dei lavoratori scesi in piazza nella giornata di ieri per protestare contro le misure contenute nel nuovo DPCM elaborato dal governo giallo-fucsia.
"Una piazza non divisiva - è scritto in una nota - che rivendica il diritto al lavoro e alla salute, diritti sanciti da quella carta costituzionale che in tanti ci invidiano ma che oggi è sempre più schiacciata da una classe politica incompetente e collusa con i grandi centri di potere economico e finanziario. Le nuove restrizioni rischiano di mettere in ginocchio settori già tra i più colpiti dalla prima ondata di coronavirus e rilevano la totale incapacità di chi ci governa nella gestione, sia sanitaria che economica, della pandemia. La dura realtà ci mostra la completa indifferenza verso le sorti di chi vive del proprio lavoro: dagli artigiani ai piccoli commercianti, passando per operatori turistici, ristoratori, albergatori e lavoratori dello spettacolo, per non parlare della moltitudine di lavoratori dipendenti che perderanno il proprio posto. Hanno avuto sei mesi per riformare sanità, scuola e trasporti. Sei mesi persi dietro a bonus per acquisti di monopattini e di banchi a rotelle e senza un minimo di programmazione per una seconda ondata già preannunciata alla fine del primo lockdown".
"E' giunto il momento di dire basta - continua il documento - Basta ad un governo che si fa dettare l'agenda da Confindustria e altri centri di potere (come non ricordare il prestito di oltre 6 miliardi di euro garantito dallo stato a FCA, la stessa FCA che delocalizza la produzione in Polonia). Come comunisti crediamo che l'unica soluzione per uscire da questa situazione sia un cambio radicale di sistema: il neoliberismo, questa pandemia ne è la conferma, non può garantire salute e stabilità economica al medesimo tempo. La piazza di ieri è un punto di partenza. La presenza di più parti sociali al suo interno una novità che non possiamo non notare. La piazza di Lucca, solo una delle tante in tutta Italia, ha mandato un segnale ben preciso: o smettiamo di avere un governo forte con i deboli e debole con i forti, oppure questa manifestazione sarà solo l'inizio".