Le elezioni regionali si avvicinano e le assemblee territoriali toscane si stanno organizzando per decidere in che modo presentarsi. Giusto ieri si è aperta la seconda consultazione che ha dato i seguenti risultati: il 71,5 per cento dei votanti si è espresso per costruire insieme a Sì Toscana a Sinistra una lista unitaria alternativa a Pd, Centrodestra e M5s.
Il 22,8 per cento per andare da soli ad elezioni, il 4,9 per cento per non andare e lo 0,7 per cento per costruire una lista con il Pci.
Potere al popolo parla ai cittadini sostenendo la nuova lista Toscana a sinistra: "Per noi 'fare tutto al contrario' non è solo uno slogan ma una pratica quotidiana - afferma - In un mondo in cui le decisioni che contano vengono prese nei consigli di amministrazione di qualche hedge fund, in cui i programmi di centrodestra e centrosinistra rispondono esattamente agli stessi interessi e la politica si riduce a puro marketing e spettacolo, in un momento in cui centrodestra e centrosinistra vorrebbero ridurre la rappresentatività del Parlamento mascherandosi dietro la scusa del "tagli dei costi della politica", abbiamo deciso di valorizzare la partecipazione più ampia possibile, a partire dalla nostra piccola, ma determinata, comunità. È questo già di per sé un grande risultato".
Gli obiettivi? Eccoli: "Vogliamo portare in consiglio regionale la voce dei lavoratori e degli utenti della sanità, i primi sempre più precari e i secondi costretti ad affrontare liste d'attesa sempre più lunghe - continuano - Vogliamo che si limiti il ricorso agli appalti, in cui prolificano i salari poveri e la vita di chi lavora è appesa al filo di capitolati di gara sempre più a ribasso, che tratti di cooperative o aziende del settore sanitario, dei trasporti o dell'assistenza. Vogliamo bandi regionali che garantiscano nelle clausole di salvaguardia la tutela dell'art.18 e di salari degni e pretendiamo soprattutto una sanità e un sistema di trasporti realmente pubblici, in cui la Regione investa per garantire servizi efficienti e di qualità, controllabili dagli utenti e dai lavoratori. Vogliamo essere il megafono di quei territori che subiscono l'inquinamento e la speculazione, e l'urlo di quelle zone". Concludono poi con un appello di "unità contro l'odio che ci hanno rivolto le Sardine toscane: proprio come voi rifiutiamo il razzismo e il fascismo, contro i quali eravamo, siamo e saremo sempre in prima fila. Samo d'accordo che contro queste forme di odio verso gli oppressi occorra la massima unità, a patto che ci si intenda sul significato di odio. Per noi odio non è soltanto il linguaggio di Matteo Salvini, per noi odio sono anche le sue politiche. Odio sono i decreti sicurezza, qualsiasi sia il governo che li sostenga e li applichi. Odio sono gli inumani accordi rinnovati dal Governo Conte con la Libia, che fanno sì che la vera frontiera italiana oggi si trovi in Africa, perché non ci si debba vergognare del nostro egoismo e delle nostre responsabilità in quel continente (a partire dal sostegno a dittatori e governanti corrotti, come sembrerebbero rivelare anche le inchieste sui comportamenti di Eni e Shell in Nigeria). Odio è l'idea malsana, espressa dal ministro Lamorgese e appoggiata da leader "democratici" come Nardella, di previsione di un Cpr anche in Toscana, proprio quando a Gradisca di Isonzo si svela la natura di queste strutture, vere e proprie carceri concepite per rinchiudervi persone senza uno straccio di processo, in spregio di qualsiasi diritto umano. Odio è l'assordante assenza di politiche di inclusione sociale, per cui grosse fasce di popolazione vengono abbandonate alla povertà e alla miseria, come dimostrano purtroppo le notizie di persone che sono morte per il freddo dall'inizio dell'anno in città".