Come annunciato, i militanti della Rete dei Patrioti hanno partecipato alla processione del Volto Santo: una manifestazione bellissima, vera espressione dell' identità lucchese, a differenza del ridicolo Toscana pride che avrebbe voluto sfilare proprio in concomitanza e in sfida all'evento simbolo della tradizione cittadina.
Ora che entrambi gli eventi si sono svolti - è scritto in una nota - possiamo tirare le conclusioni: le autorità competenti hanno avuto il buon senso di impedire una becera e volgare provocazione spostando la data del pride al fine settimana precedente, tuttavia resta la delusione per l'atteggiamento dell'amministrazione comunale che si è dimostrata poco coraggiosa, contestando solamente il tempismo di un evento che doveva essere affrontato sul piano dell' estetica, decisamente brutta, e soprattutto dei contenuti: rivendicazioni vittimistiche e inconsistenti di diritti già acquisiti e messaggi ideologici che mirano direttamente a cancellare il concetto di maschile e femminile, magari introducendo nelle scuole la carriera alias o i corsi sulla fluidità di genere tenuti dalle drag queen, come accade già in America, favorendo il cambio di sesso dei minorenni e la partecipazione di atleti trans (fisicamente uomini) alle competizioni sportive femminili e il loro accesso agli spogliatoi femminili. Siamo certi che i lucchesi abbiano gli anticorpi culturali per respingere questa folle ideologia e la processione di ieri sera ce lo conferma, ma francamente ci aspettavamo dall'amministrazione comunale una reazione più decisa: speriamo di vedere nei prossimi mesi iniziative di segno opposto, in sostegno alla vita e alla famiglia tradizionale, patrocinate dal comune di Lucca.