Il lupo è un predatore e può tendenzialmente comportare problemi di convivenza con la specie umana. Ma spazzando via luoghi comuni e false credenze, è sicuramente possibile razionalizzare tutti i giusti comportamenti, capaci di supportare una corretta e proficua convivenza.
E' il messaggio lanciato dall'iniziativa pubblica "Il lupo, una storia di evoluzione e convivenza possibile? che il WWF Lucca ha organizzato ieri sera nei locali della Pecora Nera. E quasi cento persone hanno voluto assistere al dialogo sul tema tra i biologi Arianna Chines e Marco Del Frate, introdotto e coordinato da Daniele Bianucci.
L'occasione era rappresentata dal "Darwin Day: la giornata dedicata in tutto il mondo da fine '800 proprio per ricordare il celebre biologo evoluzionista e naturalista.
"Per la prima volta nella storia, a Lucca abbiamo celebrato il "Darwin day, inteso come invito ad affrontare le questioni e le problematiche con approccio scientifico e rigoroso – evidenziano i biologi organizzatori – Abbiamo voluto parlare proprio dei lupi, perché da proprio loro sono oggetto di luoghi comuni e false credenze, come forse poche altre realtà".
In particolare Marco Del Frate, curatore di molti progetti legati alla vita dei lupi all'interno dell'area del parco Migliarino-San Rossore-Massaciuccoli, ha voluto sfatare sull'argomento una lunga serie di dicerie: dalla falsa convinzione che nel nostro territorio le autorità lavorino al ripopolamento di questo animale (attività invece mai effettuata come dimostrano i dati dei monitoraggi), fino alla leggenda che il lupo (al pari dell'altrettanto vituperata vipera) sia inserito volutamente in nuove aree tramite i fantomatici "lanci aerei".
"In realtà l'aumento del numero degli esemplari di lupo (in misura comunque molto minore, rispetto a quanto popolarmente percepito) è dovuto in particolare allo spopolamento delle zone interne e all'abbandono della montagna – spiegano i biologi organizzatori - I lupi sono aumentati dagli anni 70 in seguito alle normative di protezione e aumentano perché in Italia per loro c'è molta risorsa alimentare in particolare cinghiali, cervi, caprioli, mufloni. Sono quindi degli ottimi "controllori" riducendo in modo naturale il numero di ungulati e contribuendo a limitare i loro danni all'agricoltura e agli ecosistemi. Alcuni lupi solitari, in genere giovani, possono avvicinarsi ai centri urbani per nutrirsi di rifiuti che quindi non devono essere lasciati abbandonati. I lupi possono essere un problema per gli allevamenti che quindi devono essere tutelati, in particolare i pastori perché le pecore incustodite sono una preda facile per un predatore come il lupo".
E se durante un'escursione, una persona dovesse incontrare un lupo che non si alllontana, come dovrebbe comportarsi? "Nel caso rarissimo che accada, l'importante è che l'animale capisca subito di trovarsi davanti alla specie umana – concludono i biologi – Quindi, evitiamo selfie e foto, e se non si allontana come in genere fa, piuttosto creiamo elementi di disturbo, battendo le mani con forza e alzando la voce con energia. E' semmai estremamente importante che in aree boscate i cani vengano tenuti al guinzaglio perché essendo lupi e cani la stessa specie, i lupi vedono in loro dei competitori e in un eventuale scontro il cane domestico avrebbe sicuramente la peggio".