Ha preso ufficialmente il via anche l’ultimo e il più poderoso dei cantieri PNRR relativi allo sport: dopo il sopralluogo della scorsa settimana, è stato presentato oggi il progetto di riqualificazione degli impianti sportivi dell’acquedotto, che vanta un finanziamento da quasi sette milioni di euro.
“Il cronoprogramma ad ora è breve, con il termine dei lavori previsto in 350 giorni: l’obiettivo è che sia pronto per la prossima stagione sportiva, che partirà dal settembre 2025- ha dichiarato l’assessore allo sport Fabio Barsanti- Quella che era un’area vecchia e in parte degradata sarà totalmente nuova, portata a normativa Coni per una serie di attività sportive definibili di nicchia, ma che costituiscono delle eccellenze sportive sul nostro territorio: rugby, baseball, softball, cricket, croquet e modellismo”.
“Verrà messo a norma sia dal punto di vista legale che ambientale e di fruibilità sportiva quello che per tutti noi lucchesi è sempre stato l’acquedotto - ha spiegato il consigliere comunale con delega ai progetti PNRR Armando Pasquinelli - Si spera che l’opera verrà ultimata velocemente per permettere l’inizio dell’attività sportiva per il 2025/2026, ma soprattutto la cosa importante è che sarà ultimata prima della scadenza dell’utilizzo dei fondi del PNRR, a marzo 2026”.
Una progettazione che si è fatta lunga e complessa, a causa dei molteplici vincoli da rispettare, quale il principio DNSH (Do No Significant Harm, per cui gli interventi devono essere realizzati senza alcun impatto ambientale) e il fatto che si tratti di un intervento in golena, per cui la legge non consente di creare nuovi interventi edilizi. Anche per questo è stato costante e imprescindibile il confronto con le società sportive coinvolte.
“Originariamente i campi uno e due dovevano essere destinati alla Lucchese e al baseball, e la zona che ora ospiterà il rugby doveva vedere l’alternanza con la Lucchese: entrambi erano scettici riguardo a questa promiscuità di attività e pratiche sportive - ha raccontato Barsanti - Abbiamo fatto con entrambe le società dei tavoli, anche contemporanei: abbiamo deciso di dotare il rugby di due impianti, uno per gli allenamenti e uno per le partite. La Lucchese invece ha rinunciato: insieme alla società, abbiamo trovato una sistemazione provvisoria per una stagione, si spera una soltanto”.
La Lucchese avrà così in concessione i due campi di San Vito e di Sant’Anna in via Matteotti, di cui l’amministrazione comunale è rientrata in possesso nel corso dell’anno trascorso, a seguito di un percorso finalizzato a portare ciascun impianto sportivo a norma di sicurezza: l’amministrazione è rientrata in possesso anche del campo di Santa Maria a Colle e di quello di San Cassiano a Vico, nonostante la situazione ancora complessa che vede in corso un contenzioso e un accertamento tecnico preventivo promosso dal precedente concessionario, e ancora di quello San Vito. Novità assoluta è la notizia che l’amministrazione rientrerà in possesso anche del campo di Montuolo.
“Si tratta di una notizia davvero recente, dobbiamo ancora decidere se usarlo come un impianto volano: avere un impianto volano per l’amministrazione è qualcosa di importante, può capitare che per certi periodi le società utilizzatrici si trovino scoperte per vari interventi sugli impianti, per cui è fondamentale avere un campo su cui possano ruotare le società”, ha dichiarato la dirigente del settore sport Paola Angeli.
Alla società Rugby Lucca sarà affidato l’impianto di San Cassiano a Vico, nelle parti non soggette a contenzioso (campo principale e blocco spogliatoi), mentre per Santa Maria a Colle l’obiettivo è di rendere anche questo un impianto volano: “L’amministrazione non consegnerà mai più un impianto non a norma minima di sicurezza - ha dichiarato con forza l’assessore Barsanti - Su San Cassiano interverremo per mettere a norma gli spogliatoi, su San Vito abbiamo già cominciato e a Sant’Anna gli spogliatoi sono già stati resi nuovi e a norma: abbiamo stanziato risorse per realizzare l’irrigazione. Su Montuolo tutto il blocco spogliatoi è a norma, e così anche per Santa Maria a Colle, che ha visto anche interventi di messa a norma dell’impianto elettrico e dell’illuminazione esterna. Insomma, ogni impianto è a norma o stiamo lavorando per metterlo a norma entro due mesi”.
Entro il progetto, particolare attenzione è riservata anche al patrimonio arboreo del parco fluviale: verranno effettuate manutenzioni ordinarie e straordinarie e verrà ripristinato il filare su via della Macchia, cercando di ricreare le connessioni tra la città e il fiume Serchio dal punto di vista paesaggistico-arboreo. “Il parco fluviale sta assurgendo a monumento grazie agli interventi di riqualificazione che stiamo facendo e che lo rendono sempre più patrimonio della città- ha dichiarato la dirigente Antonella Giannini- Grandissima attenzione verrà data alle essenze arboree, con la puntualizzazione di reintegrare tutte alberature mancanti e realizzare la manutenzione necessaria in un’area ricca di vegetazione e molto frequentata”.
È infine in attesa di essere approvato un progetto, non coperto dai fondi del PNRR, finalizzato al superamento dell’abbandono della zona dell’ex planetario: “L’idea è di un palazzetto per il pattinaggio coperto, che sia una destinazione più definitiva rispetto al tendone di ora, e di recuperare la struttura del planetario con un polo sportivo per arrampicate: altri due sport minori che si aggiungerebbero all’impianto dell’acquedotto. Completeremo quindi il discorso sportivo, della riqualificazione degli spazi verdi e di una connessione maggiore con l’ambiente giovanile”, ha affermato Barsanti.