Il dado è tratto e l'assessore è silurato. Ormai era sulla bocca di tutti e il suo nome viaggiava da un pezzo sul treno dei politicamente moribondi per non dire peggio. E pensare che a volerlo kaputt erano, soprattutto, i suoi colleghi di partito, quella Lega che a Lucca non è che abbia mai contato granché, ma che, proprio con Giovanni Minniti, aveva l'assessorato al sociale e quello alla sicurezza. Persona seria il Minniti, forse non proprio una cima e nemmeno una furia, ma sicuramente un uomo tutto d'un pezzo, d'altri tempi e anche d'altri stili e bastava guardarlo nell'abbigliamento e nelle varie impostazioni pardon, postazioni. Le malelingue dicono che ne aveva combinate già diverse e che sempre il sindaco Mario Pardini aveva provveduto a coprirgli le spalle e anche qualche altra cosa. La vicenda dei 24 immigrati ad Antraccoli, però, gli è stata fatale anche se gli abitanti hanno ribadito la loro fiducia nell'amministrazione comunale non credendo al rischio di vedersi invadere da decine di extracomunitari. E' stato, per primo, proprio il consigliere regionale della Lega Massimiliano Baldini ad aprire il fuoco e, dopo di lui, via via tutti gli altri che, forse, non attendevano altro. Anche la maggioranza si è ben guardata dal muovere un dito timorosa, soprattutto, di chi sarebbe stato il suo successore in caso di siluramento. Mario Pardini ci ha provato a difendere l'indifendibile, ma quando è lo stesso tuo partito che ti vuole far saltare, c'è ben poco da fare. Chissà cosa dirà la parlamentare Elisa Montemagni che, si mormora, sia una grande protettrice di Minniti il quale, è bene aggiungere, si era portato in dote oltre 600 preferenze che non saranno certamente le 564 mila di Roberto Vannacci, ma che a Lucca hanno comunque un loro peso specifico.
La decisione, alla fine, l'ha presa Riccardo Cavirani, coordinato provinciale del partito del Carroccio che aveva solamente due possibilità: Salvadore Bartolomei, ex candidato a sindaco a Capannori letteralmente strapazzato da Luca Menesini qualche anno fa, e Antonino Azzarà che, a dirla tutta, Minniti non lo aveva mai avuto in simpatia considerandolo troppo lento e preferendogli il generale Vannacci di tutta un'altra pasta. Azzarà non è stato prescelto cosicché Cavirani, alla fine, ha puntato tutto su Bartolomei il quale, onestamente, forse, tanta fortuna nemmeno se la aspettava. Ed è proprio durante la seduta di consiglio comunale di questa sera che il sindaco ha annunciato il nuovo assessore accontentando la Lega e risolvendo un problema che stava rischiando di diventare un rospo difficile da digerire.
Ecco, in attesa di tempi migliori, il curriculum vitae del neo assessore alla sicurezza e al sociale:
Nato a Lucca il 5 luglio 1973, Salvadore Bartolomei risiede a Lucca con sua moglie e le sue due figlie. Ha ricoperto incarichi politici ed istituzionali dal 1994, quando fu eletto per la prima volta consigliere comunale a Capannori. Successivamente ha ricoperto la carica di assessore - con deleghe alla scuola, allo sport e alla cultura dal 2000 al 2004 - ed è stato eletto Consigliere Comunale per altre tre consiliature. Ha maturato esperienze anche in Comunità Montana − zona N, il Consorzio di Bonifica del Bientina e per l’azienda Geal spa. Nel 2010 è stato eletto Consigliere regionale della Toscana nella consultazione elettorale del 28/29 marzo. Nel 2019 è stato candidato alla carica di sindaco per il Comune di Capannori per lo schieramento di centrodestra. Nel corso dello stesso anno ha scelto di entrare nel gruppo Lega, nelle cui fila ha svolto fino ad oggi il ruolo di coordinatore comunale per Lucca e nel 2023 è stato eletto nel direttivo regionale toscano.