Anno XI 
Mercoledì 23 Ottobre 2024
- GIORNALE NON VACCINATO

Scritto da Redazione
Politica
06 Febbraio 2020

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Il consigliere comunale della Lega Giovanni Minniti critica la strategia aziendale messa a punto dall’amministrazione Tambellini sul futuro di Gesam Reti.

“Alla seduta del consiglio comunale mancava il prete! – esordisce il consigliere - Sì, il prete perché ieri sera è stato celebrato il funerale di Gesam, azienda fiore all’occhiello della città di Lucca che controlla un asset strategico come quello della rete di distribuzione del gas”.

“Il becchino - afferma caustico Minniti - era presente poiché la Giunta Tambellini ha assunto scelte strategiche sbagliate nei confronti delle società del gruppo Gesam che hanno sempre prodotto utili e benefici per la collettività. La delibera in discussione pomposamente intitolata “Indirizzi Operativi relativi alla definizione di una strategia aziendale per di Gesam Reti SPA” è stata dunque una Messa da Requiem in quanto adottata per una sola finalità: pilotare l’uscita del Comune di Lucca così come reso esplicito dall’inciso “definire e valutare gli effetti di possibili concambi, anche con l’ipotesi che Lucca Holding S.p.A. riduca la sua partecipazione fino a perdere il controllo della Gesam Reti S.p.A” sotto l’ipocrita premessa di una partnership con Toscana Energia che dovrebbe assicurare “la volontà di continuità aziendale, la garanzia di risultati economici costanti e duraturi nel tempo, nonché lo sviluppo del territorio e la salvaguardia occupazionale, principi peraltro già alla base del progetto di riordino della capogruppo Lucca Holding S.p.A. del Comune di Lucca”. Sciocchezze!”

“Non vedo - sostiene Minniti - per quali plausibili ragioni Lucca debba perdere il controllo di un asset strategico. Il decreto Letta vecchio di 20 anni è incompiuto e mai verrà attuato; nessuna gara Atem è stata perfezionata in tutta Italia; quella che interessa Lucca è sospesa; Gesam ha prodotto sempre utili; il margine operativo lordo è positivo; l’Ebit ovvero il risultato ante oneri finanziari è anch’esso positivo così come la posizione finanziaria netta. E’ da sottolineare che la contrazione dell’EBITDA è dovuto all’impossibilità di realizzare economie di scala spalmando i costi fissi su altre società collegate a ulteriore dimostrazione delle scelte sbagliate del piano di razionalizzazione delle partecipate che ha portato alla cessione di Gesam gas e Luce e la focalizzazione su settori marginali con poca redditività”.

“Davvero – incalza Minniti - il Sindaco crede che non è possibile affrontare da soli la futura gara per l’assegnazione della concessione? Sbaglia poiché un impegno finanziario di circa 80 milioni di euro necessario per liquidare altri soggetti non è nulla con riferimento ai 12 anni della durata della concessione termine congruo per ammortizzare i costi in questione e per assicurare profitti a beneficio della città considerato anche l’attuale livello bassissimo dei tassi di interesse. E il rischio di più restrittive condizioni di gestione imposte da Arera sono ipotetiche e buone soltanto per gettare fumo negli occhi a chi è contrario all’intera, sciagurata,operazione di riorganizzazione delle società partecipate comunali”.

“E anche sui valori VIR e RAB - prosegue Minniti -, dai quali influisce la determinazione dei risultati di gestione ho molto da dire avendo più volte chiesto chiarimenti al Sindaco mai forniti sulla loro determinazione con riferimento ai due anni precedenti alla data del bando che riportavano valori non attuali.
Insisto nel dire che: il settore della distribuzione del gas è servizio pubblico essenziale; Gesam SPA occupa lavoratori residenti nella città di Lucca ed in quelle limitrofe ed occorre salvaguardare i posti di lavoro sempre messi a repentaglio in occasione di mutamenti degli assetti societari o di governance; GesamSPA ha sempre generato cospicui utili reinvestiti in città; il settore della distribuzione del gas assicura notevoli margini di profitto ai titolari della quote di partecipazione al capitale sociale: si parla di un rendimento del 6% circa per cui il principio del perseguimento degli interessi collettivi impone all’amministrazione comunale di fare l’impossibile per mantenere il controllo della rete di distribuzione del gas, della governance societaria e del mantenimento degli attuali livelli occupazionali”.

“In altre parole la lucchesità di Gesam deve essere difesa con il coltello tra i denti cosa che l’amministrazione Tambellini non intende fare” conclude Minniti.

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