Una manifestazione molto partecipata quella che stamattina (9 ottobre) CGIL, CISL e UIL hanno organizzato di fronte alla Manifattura del Sigaro Toscano a Mugnano, in concomitanza con lo sciopero nazionale di quattro ore per protestare contro il mancato rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro (CCNL) dell'industria alimentare.
A partecipare allo sciopero sono stati i dipendenti delle aziende del settore alimentare firmatarie del CCNL del 5 febbraio 2016 che si sono rifiutate di sottoscrivere un rinnovo del contratto. "Delle dodici associazioni del settore alimentare – spiega il segretario CGIL Lucca, Giovanni Rossi – solo tre hanno sottoscritto l'accordo raggiunto il 31 luglio. Si tratta delle aziende più grandi e con il maggior numero di lavoratori sul libro paga. Con le altre nove i numerosi incontri che si sono susseguiti non hanno portato risultati, concludendosi con l'uscita delle associazioni dal tavolo di trattativa".
Rossi fa notare come siano numerosi i punti salienti dell'accordo: un aumento dello stipendio necessario non solo a difendere il potere d'acquisto di lavoratrici e lavoratori del settore, ma anche ad incrementare la loro capacità di spesa; il rafforzamento della formazione professionale, necessaria per affrontare le trasformazioni connesse alla transizione all' "industria 4.0"; il potenziamento delle normative per la tutela delle pari opportunità e contro le discriminazioni di genere; l'applicazione del CCNL anche da parte delle aziende alle quali viene affidato un appalto nel settore; l'ampliamento dei congedi parentali retribuiti e non a favore di entrambi i neogenitori; l'istituzione all'interno delle aziende di una giornata dedicata alla discussione dei temi di salute e sicurezza sul lavoro; l'incremento delle prestazioni welfare e degli enti bilaterali di settore come ad esempio la copertura assicurativa per il rischio vita e l'assistenza sanitaria integrativa oltre al fondo di maternità e paternità.
"L'accordo – prosegue – racchiude una serie di prerogative imprescindibili per la tutela dei lavoratori del settore alimentare negli anni a venire e rappresenta l'unico CCNL possibile. Le aziende che non lo hanno sottoscritto stanno di fatto privando i loro dipendenti del giusto riconoscimento del salario e dei loro diritti. Quello di oggi – conclude – è solo l'inizio di una vertenza nei loro confronti che verrà portata avanti fino alla sottoscrizione dell'accordo da parte di tutte le associazioni del settore".