Il capogruppo dell'opposizione Remo Santini che della lucchesità ha fatto una bandiera, si schiera a difesa della città di Lucca in merito alla vicenda degli arredi portati via dalla ex profumeria Ristori:
Caro direttore Grandi,
lo smantellamento degli arredi originali dell'ex profumeria Ristori in Fillungo è vicenda che merita una riflessione. E purtroppo una parola che merita di essere detta tre volte consecutivamente: vergogna, vergogna, vergogna!
Mentre abbiamo appreso come siano comunque stati messi in sicurezza dagli ex gestori del locale (che hanno deciso di bloccare l'attività dopo non aver retto alla crisi legata al Covid) è tuttavia inaccettabile che gli arredi non siano più dove sono stati per un secolo, e dove a mio avviso dovranno tornare quanto prima. La cosa clamorosa che abbiamo scoperto a seguito della polemica giustamente scoppiata dopo quanto avvenuto, è che potevano essere asportati come poi è stato fatto, perché su quegli arredi si scopre che non c'erano vincoli.
Il Palazzo dei Bradipi come lo definisce lei (ovvero il Comune) il vincolo l'ha posto sulla vetrina e sull'insegna, ma non sugli interni. Sicuramente daranno la colpa a quelli del passato, ma loro è bene ricordarlo ci sono ahinoi da otto lunghi anni. Eppure questa giunta che governa (o forse sarebbe meglio dire malgoverna) la nostra città, spesso decanta di come Lucca sia bella e tutelata, nascondendo invece quello che è sotto gli occhi di tutti: la sciatteria.
Il disinteresse sistematico verso la necessità di tutelare la tradizione, le bugie. Tanto che l'appellativo migliore è sicuramente quello di amministrazione Pinocchio. Ma il caso degli arredi asportati dall'ex profumeria Ristori è ancora peggiore, se possibile, di questo appellativo: ci rendiamo infatti conto che per asportare le antichità dall'interno del fondo commerciale si è impiegato giorni, con tanto di mezzi parcheggiati in Fillungo, e che nessuno del Comune si è reso conto di nulla? Né un assessore né i vigili urbani? E questo, sia che l'intervento fosse stato preannunciato sia che non lo sia stato. Come è possibile che un Comune attento, non sappia che cosa accade nella strada principale del centro storico?
Solo per questo, ci fosse un po' di buonsenso, qualcuno dovrebbe chiedere scusa. Pero' non è finita qui. C'è un solo motivo valido per cui dalla bocca del sindaco Tambellini non è uscita ancora una parola su questa vicenda? Pazzesco. Concordo con lei, direttore Grandi, sul fatto che si sta uccidendo la memoria non soltanto di questa città, ma di tutto un intero tessuto sociale ed economico, mentre la giunta sta a guardare. Mi appello quindi all'unica istituzione di cui al momento ci si può fidare, ovvero la Soprintendenza, affinché faccia in modo che si restituisca alla città una parte importante della sua storia.
Se si andrà avanti di questo passo, nel 2022 (quando si tornerà a votare per eleggere il nuovo sindaco e la nuova amministrazione) mi permetto di suggerire al centrosinistra locale il nome di una lista a sostegno di chi vorrà la continuità con questo esecutivo: DISTRUGGERE LUCCA. Sperando che nel frattempo non ci siano già riusciti.
Nella foto: ecco com'era oggi la facciata dell'ex profumeria Ristori