Un presidio partecipatissimo (in periodo di COVID-19), quello che stamattina si è dato appuntamento davanti alla Manifattura del Sigaro Toscano a Mugnano. FAI-Cisl FLAI-Cgil e UILA-Uil - presenti con i rispettivi Segretari Amedeo Sabato, Michele Rossi e Alessandra Picchi - hanno dato il via alle iniziative di mobilitazione per la mancata adesione al rinnovo del contratto nazionale dell'industria alimentare firmato dalle segreterie nazionali il 31 luglio scorso e non ancora applicato da alcune importanti realtà del settore, anche nella nostra provincia.
Sit-in e quattro ore di sciopero, anche all'interno della Manifattura stessa, che possono essere solo il punto di inizio della protesta sindacale che mira a dare a tutti i lavoratori e lavoratrici del settore alimentare un unico contratto (#unsolocontratto).
"Un unico contratto vuol dire aumenti in busta paga e novità in ambito normativo e di welfare che aggiornano e migliorano la situazione di tutela dei lavoratori - spiega Amedeo Sabato Segretario regionale Fai Cisl Toscana -. Per un lavoratore a cui spetterebbe l'attivazione della "Cassa Vita" oggi, in questo clima di incertezza, poTrebbe vedersi negati importati rimborsi anche in quelle aziende che hanno aderito al rinnovo. Quella di oggi, con una così ampia adesione, è una chiamata importante per le attività che ancora non hanno aderito al rinnovo del CCNL".
"Siamo pronti a proseguire le iniziative ed inasprire la lotta - annuncia Amedeo Sabato, segretario regionale Fai Cisl Toscana - e le Segreterie nazionali di Fai-Flai-Uila annunciano che il blocco degli straordinari e della flessibilità durerà fino al 9 novembre, e proclamano per quella data uno sciopero di 8 ore con manifestazioni in 20 piazze di Italia".
Una buona notizia c'è, informa Amedeo Sabato: "In queste ore giunge l'adesione al rinnovo del contratto da parte di Assica. Un segnale importante, che ci auguriamo possa essere una crepa nel muro e si possa velocemente realizzare il nostro slogan #unsolocontratto, tanto meritato dai nostri lavoratori che anche in pieno lockdown hanno lavorato a pieno regime e con grandi sacrifici per garantire i rifornimenti alimentari per le nostre tavole".