E' Rosaria Sommariva, esponente della lista Orgoglio Toscana per Eugenio Giani Presidente, a pronunciarsi favorevolmente nei confronti dell'obbligo vaccinale per gli operatori sanitari e dello scudo penale per i vaccinatori.
"In questi giorni - esordisce -, parlo come esponente di Orgoglio Toscana ma anche come medico odontoiatra di professione, si sta discutendo di due provvedimenti sui quali mi trovo d'accordo: l'obbligo vaccinale per gli operatori sanitari che lavorano in strutture pubbliche o convenzionate con il pubblico e che sono a contatto con i pazienti e lo “scudo penale” per tutti quei soggetti che effettuano le vaccinazioni".
"Per quanto riguarda l'obbligo vaccinale di medici, infermieri e paramedici appartenenti a quelle strutture - afferma -, sulla base di quanto già previsto da alcune norme del nostro ordinamento e nel solco dei principi contenuti nell'art. 32 della Costituzione, credo che sia un atto dovuto. Anche se in base alle ultime stime i medici che non si vorrebbero vaccinare oscillano tra l'1 e il 2% del totale e letti così non sembrerebbero molti, in termini assoluti però significa tra 1.500 e 2.500 circa in Italia, un numero comunque non indifferente di professionisti renitenti. Giusto a mio avviso un intervento del legislatore anche per evitare che alla fine siano i tribunali a dover decidere a seguito di ricorsi presentati da personale colpito da provvedimenti in seguito alla rinuncia del vaccino, come è già avvenuto nei giorni scorsi ad esempio al tribunale di Belluno che ovviamente si è pronunciato nel senso della obbligatorietà".
"I casi come quello di Lavagna (Genova) - sottolinea - dove un operatore sanitario non vaccinato ha finito per infettare otto pazienti e un infermiere non devono succedere. Un cluster nel reparto di medicina dove tutti gli operatori sanitari dovrebbero essere vaccinati ma dove alcuni hanno rifiutato di sottoporsi alla somministrazione del vaccino. Vaccinarsi, come ha spiegato anche Filippo Anelli presidente FNOMCeO (Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri), per un medico è un dovere deontologico e anche un requisito per poter lavorare in prima linea accanto ai pazienti".
"Accolgo con favore - conclude - anche la notizia di una sorta di “scudo penale” per i professionisti che vaccineranno che sia un qualcosa di più della legge 24/2017 sulla responsabilità professionale. Anche in questo caso è necessaria una norma che oltre all'aspetto della responsabilità civile su cui possono intervenire le polizze assicurative e le strutture sanitarie stesse, esima da certe responsabilità penali o ne riduca i gradi, coloro che vaccinano ogni giorno centinaia e centinaia di persone. Una interpretazione della definizione di colpa grave, solo per le situazioni più eclatanti. Questo serve a garantire ai professionisti la giusta serenità per continuare a lavorare, con l’obiettivo di farci uscire presto da questa pandemia. Non ci possiamo permettere che il personale che ha dato la disponibilità rinuncia a fare la campagna vaccinale in prima linea per non correre il rischio di finire sotto processo o subire condanne".