Anno XI 
Mercoledì 30 Aprile 2025
- GIORNALE NON VACCINATO

Scritto da Redazione
Politica
24 Marzo 2021

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Valentina Mercanti buongiorno. Oggi è una bella giornata di sole e, tra l'altro, è appena cominciata la primavera. Lei ci appare in ottima forma e molto, ma molto meno stressata di prima. Sarà che l'aria del palazzo dei Bradipi era diventata, per lei, insopportabile?

Sicuramente sono tra quelle che non aveva vissuto bene la prima fase del lockdown. Ho avuto tante notti insonni perché mi sentivo sulle spalle il peso delle responsabilità per il ruolo che ricoprivo ed è stato indubbiamente uno choc che io come tutti ci siamo trovati a gestire senza essere preparati. Sfido chiunque a dire che era pronto a gestire una panedmia e, ovviamente in una città come Lucca dove ci si conosce tutti, rimane difficile almeno a me ricoprire un ruolo istituzionale senza rimanerne coinvolta da un puto di vista personale. Oggi, chiaramente, passatio dei mesi, ho imparato a gestirla sempre con la stessa angoscia ma oggettivamente con meno nerviosimo e tensione nel ruolo che ricopro oggi.

Lei è stata assessore alle attività produttive. O assessora?

Io mi sono sempre fatta chiamare assessore, termine che preferisco.

Ma si rende conto di ciò che sta dicendo?


Lo dico da anni e non mi sembra ci siano state mai particolari polemiche.

Ma veramente la sua collega Ilaria Vietina ha imposto nei comunicati e nei documenti comunali il linguaggio tanto caro alla Boldrini (sic!) con le declinazioni rigorosamente al femminile per tutte le parole.

Io nella targa fuori il mio ufficio avevo scritto assessore e mi facevo chiamare assessore. Oggi preferisco essere chiamata consigliere. Ilaria Vietina sulla questione del linguaggio ha idee diverse dalle mie. Io ritengo che esista un problema di pari opportunità e le riconosco un grande impegno. Il suo metodo, però, non lo sento mio. Probabilmente è anche una questione generazionale.

Nel senso che la Vietina è più in su con l'età?

Nel senso che se non sento mie certe battaglie è sicuramente perché devo ringraziare tutte quelle donne che le hanno fatto prima di me facendomi sentire oggi più libera di quanto siano state loro alla mia età.

Quindi, se non capiamo male, nel caso di Beatrice Venezi direttore d'orchestra lei è tra coloro che ritiene sia libera di farsi chiamare come vuole.

Io ritengo che sia libera di farsi chiamare come vuole senza per questo essere giudicata perché il rispetto deve stare alla base di tutto e, inoltre, condivido quanto la Venezi ha dichiarato ed è lo stesso motivo per cui preferisco essere chiamata consigliere. Aggiungo, argomento o cosa che non dovrebbe fare notizia rispetto ai concreti problemi che stiamo attraversando.

Lo sa che il solo fatto di intervistarla e di avere una certa stima per il suo carattere, comporta, per lei, il rischio di essere considerata se non fascista, poco ci manca?

Considerare fascista me vuol dire che c'è una follia di massa perché sono profondamente legata ai miei valori antifascisti. Detto questo il fatto che lei la pensi diversamente da me è un arricchimento. Io non parlo solo con quelli che la pensano allo stesso modo.

Lucca soffre. Il centro storico è pieno di negozi sfitti. La periferia non ne parliamo. Turisti nemmeno a pagarli, lucchesi pochi e quei pochi con poca voglia di spendere e divertirsi. Lei adesso è spesso a Firenze, ma siamo certi che il cuore batte per la sua città. Cosa pensa di ciò che sta avvenendo?

Intanto a Firenze ci vado due giorni a settimana e non di più perché, come metodo, mi sono data quello di stare sul territorio. Quindi, continuo come facevo prima ad andare ad incontrare commercianti, artigiani, agricoltori ovviamente non soltanto a Lucca, ma in tutta la provincia visto che il mio collegio è provinciale. Nel caso dei lucchesi non nego che, ormai, in tanti casi con molte delle attività ci sia anche amicizia. Cosa che mi coinvolge ancora di più.

Sia sincera: la Versilia è zona rossa, ma a qualche sindaco la cosa non è andata giù perché i dati non erano così drammatici. Lei cosa ne pensa?

Nel caso della Versilia i dati dei contagi erano molto alti. Credo che abbiano fatto bene a chiudere tutto il comprensorio e non il singolo comune perché già le persone sono confuse e non è facile capire i continui cambi di colore. Dividere un comprensorio in colori diversi avrebbe portato al caos.

E allora perché non aprire tutto?

Perché, ad oggi, non siamo nelle condizioni di avere un piano di convivenza che spero tra vaccinazioni e nuove scoperte si riesca ad avere presto. Non possiamo continuare ad andare avanti con la politica dl contenimento e delle chiusure. L'unico modo ad oggi per bloccare la diffusione del virus è evitare la socialità.

Evitare la socialità. Quali danni può arrecare tutto questo, soprattutto, alle giovani generazioni?

Grazie della domanda. Io sono molto preoccupata da marzo dello scorso anno, oltre che dall'aspetto sanitario ed economico, anche da quello psicologico. Se ne è parlato e se ne parla troppo poco, non è scontato che le persone richiedano aiuto perché c'è anche un problema culturale nel rivolgersi ad una persona specializzata e chiedere aiuto, quindi questa è una delle priorità da affrontare con urgenza. Ci stiamo lavorando anche in Regione per supportare il servizio perché davvero tutti noi siamo fragili e dobbiamo essere in grado di aiutare tutte quelle persone che oggi hanno bisogno di aiuto soprattutto i più giovani.

Ma lo sa che il personaggio più famoso adesso a Lucca è Andrea Colombini?

Sicuramente è folkloristico.

Non stiamo scherzando. Le sue dirette fb fanno numeri incredibili e, come dice lui, è diventato un influencer suo malgrado. Sul Covid, poi, la pensiamo in maniera simile: nessun negazionismo, ma la consapevolezza che stiamo andando veramente verso il baratro.

Non ho mai seguito le dirette di Andrea Colombini, però, una domanda ora la faccio io: visto che c'è un virus che circola e che ci sono migliaia di persone che muoiono o sono state male, come si affronta secondo Colombini e secondo lei, questo problema? Rinunciamo a salvare vite?

Non sappiamo come le risponderebbe Colombini, ma sappiamo cosa le rispondiamo noi: purtroppo non ci sono alternative, se lei guarda con occhio attento, il prezzo che stiamo pagando per salvare - ammesso che si stiano salvando - le vite umane è quello di farne ammalare, psicologicamente, economicamente, affettivamente molte, ma molte di più e, soprattutto, molto, molto più giovani e a nostro avviso non è giusto.

Mi scusi, ma è l'assunto di base che io non riesco a condividere. Una vita umana non ha prezzo, potrebbe essere chiunque, nostra madre, nostro padre, e allora in quel caso ci sentiremmo tutti più coinvolti. In linea generale, non possiamo lasciar morire le persone o rischiare di farle ammalare ancora di più di un virus che anche se si cura, sta lasciando danni anche sulle persone che lo hanno avuto.

Lei che ha difeso o, quantomeno, tutelato gli interessi delle categorie produttive, si è resa conto che tenere i ristoranti chiusi per paura del contagio è un non senso?

Guardi Grandi io l'ho detto anche più volte pubblicamente che serve un piano di convivenza e si debba ripartire, certe attività produttive, almeno quelle dove è possibile garantire determinati standard di sicurezza. Avevamo fatto dei protocolli, i locali si erano adeguati investendo anche somme cospicue, è di tutta evidenza che non possiamo pensare di uccidere la socializzazione a forza di restrizioni.

Ma è quello che sta avvenendo come fa a non vederlo?

Io infatti non gliel'ho negato.

Quindi è una corsa a chi resiste più a lungo?

No è una duplice corsa. E' una corsa a rimettere in sicurezza gli ospedali quindi ulteriori restrizioni per un periodo che sappiamo sarà limitato anche se è già un anno, nel frattempo bisogna correre ancora di più con le vaccinazioni. Su quello bisogna ingranare il turbo.

Lei si è vaccinata?

No perché non sono tra i soggetti che ne hanno diritto, ma magari potessi farlo. Confesso che, pur avendo paura, l'unica vera paura è quella dell'ago non ci penserei due volte a farmi il vaccino.

Summer Festival, non se ne sente più parlare. Così come dei Comics. Sembra che tutto sia scomparso.

Sì, non se ne sente parlare nonostante siano le manifestazioni più importanti. Si parla davvero nulla, poi, di tutto il mondo del pubblico spettacolo e della cultura che tra le tante attività che soffrono hanno pagato un prezzo davvero altissimo per la tipologia penso ai lavoratori, dei contratti e del lavoro che fanno. Ma quello è un settore sul quale dobbiamo mettere tutti il massimo impegno per farlo riprendere il prima possibile prima che da un punto di vista economico, da un punto di vista umano.

Noi Valentina possiamo andare avanti a parlare per anni ma saremmo probabilmente sempre come due rette parallele. C'è una domanda che, se posta, mette chiunque, lei compresa, spalle al muro: nessuno contesta il fatto che si debba, ad esempio, stare chiusi in casa per evitare il propagarsi del virus. Ma se dobbiamo e sottolineiamo dobbiamo stare in casa, è necessario che chi ci tiene chiusi debba provvedere al mantenimento. Poiché questo non avviene, non si può per nessun motivo nemmeno per la peste bubbonica, impedire alla gente di lavorare per vivere.

Ovvio e e per lo Stato sappiamo benissimo che non è cattiveria, ma mancanza di risorse e secondo me anche comunicazione sbagliata Per quanto mi riguarda penso che non siano stati dati ristori, ma indennizzi e li chiamerei così. Perché le cifre messe a disposizione non hanno nemmeno lontanamente ripagato i danni. Poi bisogna aggiungere con altrettanta sincerità che il nostro welfare ha comunque funzionato perché l'assistenza non è mancata. Nessuno è rimasto senza mangiare o o senza un posto per dormire. Un conto, quindi, è dire che non si è fatto abbastanza e un altro dire che le persone sono state abbandonate. Questo credo non corrisponda a verità.

Quindi secondo lei, il governo Conte, con  tutte i suoi proclami sui ristori, ci ha preso sostanzialmente per il fondoschiena?

Io credo che siano state messe a disposizione somme ingenti in Toscana. Ad oggi, tanto per darle un dato, solo il Governo ha messo a disposizione oltre 800 milioni di euro che suddivisi per le attività non sono certo state risolutivi. Torno a dirle che io non amo la comunicazione trionfalista e non amo i social nonostante li usi. Credo, però, sia corretto parlare di indennizzi e credo che si sia fatto quanto si poteva fare perché ogni euro di debito che è stato fatto oggi per garantire, giustamente, liquidità, comunque ricordiamoci che sarà pagato anche questo dai giovani.

Quindi, poveri ragazzi, becchi e bastonati: becchi perché a casa senza contatti umani né sport o altre attività e bastonati perché dovranno rimborsare per ciò che nemmeno hanno avuto.

Non voglio parlare ai ragazzi in questo senso perché per anni abbiamo condizionato generazioni come può essere la mia raccontando loro che il futuro avrebbe fatto schifo. Cerchiamo, invece, tutti di impegnarci a disegnare un mondo a misura di giovane perché dopo il virus ci sarà comunque la ripresa. L'Unione Europea ha messo a disposizione degli stati strumenti importanti come il Next Generation Eu da noi chiamato Recovery Fund a sottolineare quanto non evidenziamo le giovani generazioni già nel linguaggio. Ritorniamo a dare ai ragazzi speranza e a far capire loro che dietro ogni crisi possono esserci anche grandi opportunità.

Si comincia a intravedere la scadenza elettorale per il 2022 a Lucca. Lei personalmente chi vedrebbe volentieri come candidato a sindaco del centrosinistra?

Come candidato o come candidata?

Non faccia finta di non capire che poi la Vietina si arrabbia. Comunque è l stessa cosa.

Ero seria e non era una battuta. Non ho in mente nessuno e non ci ho minimamente pensato, ma mi dà fastidio che si dia per scontato che debba essere per forza un uomo. Credo che il centrosinistra, il Pd in particolare, debba fare ancora una riflessione su questo partendo da un'analisi del mandato, ma, soprattutto, una seria riflessione su quello che dovrà essere la nostra città nei prossimi anni. Io vorrei prima le idee e poi le persone.

Ex manifattura si o no al progetto Coima-Fondazione?

Non rispondo perché non ho visto l'ultima proposta. Credo ci sia molto di positivo da evidenziare a partire dal fatto che la nostra città, anche in un momento come questo, risulti essere attrattiva per gli investimenti. Non mi piace la piega che il dibattito ha assunto come dimostra la sua domanda. Non avrò mai un atteggiamento da fan e credo che non si possa essere favorevoli o contrari a prescindere in quanto ho potuto vedere che ci sono alcuni punti di forza e altri debolezza. Vorrei che su questo tema si ristabilisse un clima dove tutti possano decidere con serenità senza essere impallinati da tutte le parti.

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