Sapevamo che da alcune settimane Giorgio Del Ghingaro stava cercando una sede per la propria campagna elettorale in vista delle elezioni amministrative del 2022. La cercava nel centro storico, proprio per dimostrare la sua volontà di partire dal cuore della città e, alla fine e dopo varie peregrinazioni, secondo alcune indiscrezioni - siamo pronti a ricevere e pubblicare adeguata smentita - l'ha trovata. Si tratta di un fondo situato in via Buia, praticamente all'incrocio con via Santa Lucia, una delle zone più care e storiche di un già storico centro cittadino che ha bisogno di essere rilnciato a tutti gli effetti e non soltanto come mangiatoia h24.
Il contratto stipulato con la controparte per l'affitto è di tre mesi, infatti, ci siamo coi tempi: da metà marzo a metà giugno se si vuole rtenere conto anche di possibili, ma improbabili ballottaggi dell'ultim'ora. Una sede che ha avuto, in precedenza, un prestigioso ospite commerciale e che adesso accoglierà l'avvento del nuovo messia che tutti, soprattutto dal centro verso destra, attendono.
E come tutte le star che amano farsi desiderare, anche Del Ghingaro sta limando gli ultimi tasselli di un puzzle politico che deve assolutamente, come la famosa gallina livornese, produrre almeno due uova al giorno altrimenti il collo, King George, glielo tirerà sicuramente.
Fremono, nel frattempo e in attesa dell'annuncio ufficiale, sia Mario Pardini, oltreoceano e in Argentina, sia Marco Remaschi, che non risponde nemmeno più al telefono per paura che vengano fuori delle indiscrezioni più o meno discrete, Alberto Baccini, un gran signore, Francesco Colucci, Lodovica Giorgi, Elvio Cecchini, Donatella Buonriposi. Ma fremono anche nel centrodestra dopo l'apertura a Del Ghingaro di Riccardo Cavirani: ma sarà mai possibile? E se apertura della Lega ci sarà, della serie appattumiamoci come con Draghi a livello nazionale, la considerazione deve essere stata: prima di trovarsi in mutande e senza un candidato a due mesi dal voto.
A proposito: negli ultimi cinquant'anni, ma anche prima, è la prima volta che la Lucca repubblicana, ma accettiamo smentite, non vede un candidato a sindaco del centro o del centrodestra in lizza a 60 giorni dalle elezioni. Incredibile quello che sono stati capaci di combinare i partiti e le liste civiche al tavolo del centrodestra.
Freme, e concludiamo, anche Francesco Raspini, che senza Giorgio Del Ghingaro in lizza potrebbe vincere al 90 per cento mentre, con l'ex primo cittadino di Viareggio, lasciate ogni speranza voi che entrate e anche se restate sull'uscio.
Noi in via Buia ci siamo stati, bel fondo, si adatta bene e, poi, è a due passi da quello che il notaio Raspini prestò al sindaco Tambellini per arrivare a Palazzo dei Bradipi.
Nella foto: uno scorcio di via Buia