Anno XI 
Giovedì 1 Maggio 2025
- GIORNALE NON VACCINATO

Scritto da Redazione
Politica
20 Novembre 2020

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Il Gruppo di Fratelli d'Italia in Consiglio regionale presenterà una mozione, di cui il Consigliere Gabriele Veneri è primo firmatario, per la riapertura immediata della caccia nel rispetto dei protocolli anti-Covid. Oltre ad immediati indennizzi per i danni all'agricoltura.

"La chiusura dell'attività venatoria ha effetti catastrofici sull'intera agricoltura -sottolinea il Consigliere Gabriele Veneri- Effetti deleteri anche sulla sicurezza stradale visto che gli ungulati invadono strade comunali e provinciali e si avvicinano con sempre maggiore continuità alle abitazioni. Inoltre, l'incontrollata proliferazione degli animali selvatici, con una diffusione dalle campagne alle città, rappresenta un pericolo per la salute per i rischi provocati dalla diffusione di malattie come la peste suina. Pericolo denunciato recentemente da alcuni virologi. La caccia -ricorda Veneri- è un'attività di pubblica utilità, permette il controllo degli ungulati che è una priorità. Si svolge, nella maggior parte dei casi, individualmente perciò i cacciatori possono rispettare tutti i protocolli sanitari previsti per l'emergenza pandemica, in totale sicurezza con mascherina e distanziamento sociale. La caccia va riaperta nella sua totalità, va dato il via libera anche per l'esercizio venatorio da appostamento fisso con capanno e per chi svolge la caccia agli uccelli".

"La Regione Emilia-Romagna, prima in Italia, ha permesso la ripresa della caccia giustificata da comprovati motivi di lavoro all'interno del territorio regionale perché non può farlo anche la Toscana? -domanda il vice-capogruppo di Fratelli d'Italia in Consiglio regionale Vittorio Fantozzi-L'Emilia-Romagna ha ridato il via libera all'attività venatoria per chi svolge attività di controllo faunistico, sotto il coordinamento delle Polizie Provinciali. Ciò consente ai cacciatori di selezione a e quelli individuati dagli ATC di ricominciare la caccia ai selvatici. Dopo la mobilitazione dell'associazionismo venatorio, il Ministero dell'Interno, tramite i Prefetti, ha consentito anche che, nelle zone a rischio per la pandemia, venisse riaperta l'attività venatoria per il contenimento del cinghiale. E' un primo passo, adesso va riaperta tutta l'attività venatoria perché non esistono cacce di serie A e cacce di serie B! La caccia deve restare un'attività unica".

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