Anno XI 
Giovedì 13 Marzo 2025
- GIORNALE NON VACCINATO

Scritto da ilaria vietina
Politica
21 Gennaio 2025

Visite: 364

L'aggressione di tre tifosi ai danni di un calciatore della Lucchese e i fatti accaduti nella sede di Confcommercio lasciano sgomenti. La violenza fisica e verbale non è mai tollerabile.
Allarma l'escalation di Daspo emanati dalla Questura nel giro di poche settimane (15 inflitti a tifosi, oltre ad altri 12 "fuori contesto"), segnale di una preoccupante situazione di tensioni, violenza e illegalità che non solo offende i valori del calcio e di tutto lo sport ma mina il rispetto della sicurezza di tutta la comunità lucchese.
Allarma anche l'arroganza e la spavalderia di chi, pur ricoprendo ruoli di rappresentanza, sceglie di agire pubblicamente in modo sconsiderato colpendo un collega.
Di fronte a questi gravi fatti che scuotono la nostra città credo sia arrivato il momento che il sindaco, primo cittadino di Lucca, l'assessore allo sport e tutta la giunta condannino pubblicamente - non avendolo ancora fatto - in modo chiaro e inequivocabile questi atti stabilendo una volta per tutte la netta separazione tra il vivere civile e l'agire violento.
Senza tentennamenti il sindaco esprima la piena solidarietà nei confronti del calciatore rossonero e del commerciante aggrediti, chiarendo a tutte e tutti l'enorme distanza che esiste tra la città di Lucca e i pochi pochissimi violenti - tifosi e non - assicurando tutto l'impegno e la determinazione affinché i responsabili di tali atti siano sempre perseguiti e fermati, ringraziando le forze dell'ordine per lo straordinario lavoro che svolgono, come sempre, per proteggere i cittadini e fermare i violenti che credono di poter agire al di là della legge e della civiltà.
La triste vicenda della storica e principale società di calcio cittadina di questi giorni non può e non deve generare azioni di illegalità e violenza che mettono a rischio la sicurezza, il decoro e il buon nome della città. Azioni che vanno sempre prontamente condannate e contrastate non solo dalle forze dell'ordine ma da tutte e tutti i cittadini lucchesi a partire dalle autorità cittadine tutte, evitando inopportuni silenzi.
Dal primo cittadino a tutte e tutti coloro che ricoprono ruoli istituzionali, economici, culturali e religiosi sono urgenti comuni parole di condanna in difesa della cittadinanza lucchese che si riconosce nei valori di civiltà e rispetto e nella cultura della legalità. Lo dobbiamo soprattutto nei confronti delle giovani generazioni che in questa città non possono crescere con pessimi e cattivi esempi.
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