Riceviamo e volentieri pubblichiamo questa garbata e ironica missiva inviataci da una guida turistica cittadina favorevole alla presenza, il 7 settembre 2024, della manifestazione Lgbtq(rstuvz) in città:
Il 7 settembre 2024 a Lucca arriva il tanto annunciato Gay Pride e come previsto arrivano subito le prime lamentele e questa non è una novità. Purtroppo non è una novità neanche il fatto che a Lucca si tenda a generalizzare anche il più becero dei pensieri, facendolo passare come condiviso da tutti/e. Ed eccoci a leggere dei volantini con scritto “Lucca non vi vuole!”. Ma Lucca quale? Io il Gay Pride lo voglio e sono fiera che sia stata scelta Lucca, così come la maggior parte delle persone che conosco, così come gli/le esponenti del movimento che abbiamo creato a suo tempo, “Lucca per l'Ambiente”. E invece mi tocca girare per la mia città e vederla infettata e infestata da questi volantini che parlano anche a nome mio, senza che io abbia dato il consenso e sia stata interpellata. Nell'articolo del 15 giugno 2024 si leggono le motivazioni per cui la nostra città non dovrebbe ospitare il Gay Pride:
Lucca è sempre stata omofoba, e su questo purtroppo non ci piove, basta vedere tutte le varie leggi e statuti cittadini a partire dal 1448, ma le radici cattoliche non c'entrano niente. Il motivo ce lo spiega bene lo scrittore Cesare Garboli in un articolo del 2001: più della morte Lucca teme gli scandali, le novità, i mutamenti. Si potrebbe anche confutare l'idea di famiglia tradizionale, ma si trova tutto nella Bibbia, che prima di sventolarla come porta bandiera di idee retrograde, andrebbe letta e conosciuta, ma soprattutto andrebbe capita! Concludo dicendo che è vero, alcune persone di Lucca non vogliono il Gay Pride, ma tanti/e altri/e si!