Non tutti i giochi di carte sono uguali. Non tutti prevedono che i partecipanti competano tra loro. In questo senso il Blackjack si distingue nettamente dalla massa, in quanto mette i giocatori al centro del proprio destino: l’unico avversario è il banco, che peraltro è legato ad alcune limitazioni rispetto a tutti coloro che sono seduti insieme a lui al tavolo verde. Il Blackjack è un gioco di carte indubbiamente particolare, perché esula dai canoni comuni. Invero, anche la sua storia è curiosa. A partire dal nome, che in origine era “21”. Il gioco nacque in Francia e assunse una nuova denominazione quando vi misero mano i giocatori americani, sulla base di regola che attribuiva maggior valore alla figura del jack nero di picche. Oggi il Blackjack viene visto quasi come un fenomeno di massa e nel corso dei decenni è arrivato a fungere anche da fonte di ispirazione per alcuni film.
Come nel 7 e mezzo, nel Blackjack l’obiettivo è quello di totalizzare un punteggio maggiore di quello del mazziere, che se la deve vedere a turno con tutti gli altri giocatori. Questi ultimi, dopo aver ricevuto una carta iniziale, possono richiederne altre per ottenere più punti o decidere di fermarsi, per non rischiare di superare la soglia massima consentita di 21. Al contrario degli altri giocatori, il banco è costretto a fermarsi quando raggiunge i 17 punti. Una regola che può cambiare il corso di una partita è però quella dello “split”, che permette di giocare due mani in una se si ricevono all’inizio due carte dello stesso valore.
Le diverse interpretazioni di questa regola dipendono dalla versione del Blackjack che si sta praticando. In alcuni casi, infatti, lo “split” può essere applicato solo per un dato numero di volte. Le versioni del gioco sono davvero numerose: oltre al Blackjack tradizionale, si contano quello spagnolo, il Vegas Strip, l’Atlantic City o il Multimano, sebbene le informazioni relative ai regolamenti ognuna non siano molto conosciute. A prescindere, è vietato contare le carte: Ben Affleck sarebbe stato allontanato da un tavolo di Blackjack proprio per questo motivo. Se si vuole provare a ricordare la sequenza di carte che sono uscite fino a quel momento, non bisogna farsi pizzicare.
Un’altra regola molto importante è quella dell’”assicurazione”. Non a caso, uno degli interrogativi più diffusi tra i principianti risiede proprio sul quando conviene fare un’assicurazione per giocare a Blackjack. Se al banco capita un asso come prima carta scoperta, gli altri giocatori possono ricorrere a una soluzione per evitare di perdere subito con un blackjack del mazziere. La posta dell'assicurazione corrisponde alla metà della puntata di base: se il mazziere realizza effettivamente il blackjack, i giocatori perdono tutta la puntata iniziale, ma vengono risarciti con il doppio del valore dell'assicurazione, mentre in caso di mancato blackjack l’assicurazione viene comunque persa, anche in caso di mano favorevole al giocatore.
Sui tavoli europei le carte sono scoperte sin dall’inizio, mentre su quelli americani il banco prende subito due carte e la seconda resta coperta. L’asso può valere un punto o 11, le figure valgono tutte 10 punti. Il blackjack si può eseguire solo all’avvio di una mano, quando tramite un asso e una figura ci si ritrova già con un punteggio pari a 21. Se uno dei giocatori riesce a vincere senza soluzione di continuità, il banco può anche dichiarare elegantemente la propria resa, stendendo un manto nero sul tavolo.