"Salve, sono la nuora di Bellotti Giovanni". Queste sono le parole che ho usato per un anno intero con i medici e, per l'ultima volta, voglio farlo con voi. Questo mio racconto non vuole assolutamente declassare la pericolosità del Covid.
Da febbraio 2021 Giovanni scopre di avere una forma aggressiva di tumore al pancreas per il quale le soluzioni erano praticamente nulle fin dall' inizio.
Giovanni ha affrontato tutto il percorso con una forza ed un coraggio indescrivibili ma, negli ultimi tempi, si percepiva un aumento della sua debolezza e gli esami hanno confermato che la sua "corsa" era finita. Il 13 marzo risulta positivo al COVID, vengono attivate le USCA (persone straordinarie) che verificano costantemente il buono stato di Giovanni fino alla negativizzazione(26 marzo).
Lunedì 28 il tumore genera scompensi non gestibili senza i sostegni adeguati ed ho richiesto l'intervento del 118. Al pronto soccorso Giovanni risulta di nuovo positivo(cosa probabile negli immunodepressi). Riportato a casa per nostra volontà e accompagnato dalle cure palliative Giovanni muore mercoledì 30 marzo.
Eccomi al punto: ieri sera mio cognato mi mostra il bollettino sanitario di due quotidiani dove tra i decessi per COVID c'era anche BELLOTTI GIOVANNI di anni 75.
Intanto vorrei capire chi ha dato il permesso di scrivere il suo nome sul giornale; inoltre sorge il dubbio sul tipo hi informazioni che stiamo ricevendo da due anni a questa parte.
Mi chiedo: se mi taglio una gamba e muoio dissanguata, ma al pronto soccorso il tampone è risultato positivo io sono "MORTA DI COVID?".
Considerazione del direttore Aldo Grandi: Non se lo chieda Caterina dia retta, non se lo chieda.