La crescita del gioco a distanza nel 2020
Ogni anno, l’Agenzia Dogane e Monopoli pubblica i dati relativi al gioco d’azzardo legale in Italia, dal quale vengono estrapolati i numeri relativi a raccolta, spesa e vincite. Con il termine “Raccolta” si indica l’ammontare complessivo delle puntate effettuate da tutti i giocatori, mentre la “Spesa” (differenza tra Raccolta e “Vincite”) corrisponde alle perdite dei giocatori.
Secondo questi dati, nel corso del 2020 abbiamo assistito al sorpasso del gioco a distanza sul gioco fisico per quel che riguarda la Raccolta: se, per tutto il 2019, il gioco fisico raccoglieva 74,1 miliardi di Euro e il gioco a distanza si fermava a 36,4 miliardi, a fine 2020 le parti erano invertite: il gioco online aveva raggiunto quota 49,2 miliardi, contro il 39,1 delle agenzie fisiche.
Le ragioni di un fenomeno: pandemia, mobile e Casino non AAMS
L’effetto pandemia spiega senz’altro questa nettissima inversione di tendenza, ma probabilmente non è l’unico elemento utile alla comprensione del fenomeno: ad esempio, oltre ad essere sempre più diffuse, le app per mobile (smartphone e tablet) presentano un’offerta sempre più ricca in termini di possibilità di gioco per gli utenti. I quali sono dunque maggiormente incentivati ad aprire un account presso un bookmaker oppure a passare dal gioco fisico a quello a distanza.
Ultimo, ma non meno importante, l’effetto Casino non AAMS, ovvero quei provider di servizi di gioco che hanno ottenuto la licenza a Malta, Curaçao (Antille olandesi), Regno Unito, Svezia, Cipro e Gibilterra, tra gli altri.
I Casino online non AAMS stanno beneficiando di una popolarità crescente negli ultimi anni, andando ad ingrossare le fila dei bookmaker a disposizione dei giocatori alla ricerca di un nuovo account di gioco. Inoltre, i Casino non AAMS sono più attrattivi nei confronti degli appassionati: mancanza di limiti e restrizioni su depositi, prelievi e scommesse; premi più generosi; bonus migliori; più giri gratuiti per i giocatori sono alcune delle caratteristiche che ne fanno un’opzione molto interessante.
Le restrizioni dovute alla pandemia, le nuove e più efficienti app per mobile e il numero crescente di operatori esteri sempre più interessanti sono elementi che possono spiegare l’incremento della Raccolta da gioco a distanza.
L’anno 2020 e il nuovo giocatore online
Ma qual è il profilo del nuovo utente, ovvero di colui che ha aperto un nuovo conto di gioco nel corso del 2020?
Guardando i dati raccolti ed esposit da AvvisoPubblico, prima di tutto, va detto come, rispetto all’anno precedente, vi sia stato un incremento maggiore di account di gioco aperti da donne (+35%) rispetto a quelli aperti da uomini (+30%). Differenze ancora più nette si riscontrano guardando le fasce d’età: sono i più giovani ad aver aperto in misura maggiore nuovi conti, probabilmente come risposta alle restrizioni dovute al lockdown dei primi mesi dell’anno. Tra gli appartenenti alla classe d’età 18-24 anni, nel corso del 2020, sono stati aperti 1,2 milioni di conti (portando il totale degli account aperti e attivi a 2,7 milioni), mentre 1,2 sono stati aperti tra i 25-34 anni (totale account attivi 4 milioni). Al crescere dell’età, corrisponde una minor predisposizione all’apertura e al gioco: ai 35-44 anni sono attribuite 700 mila aperture (2,8 milioni totali), mentre i 45-54 anni hanno partecipato all’apertura di 600 mila account (2,3 milioni), …
Andando a guardare i dati suddivisi per regione, notiamo subito un’Italia a due velocità: in Campania (18,19%), Lombardia (12,35%), Sicilia (11,82%), Lazio (10,46%) e Puglia (8,47%) nel 2020 si sono aperti 6 nuovi conti di gioco su 10, mentre le altre 15 regioni italiane hanno avuto tassi di nuove iscrizioni sensibilmente più bassi.
Giochi e scommesse preferiti
Ma a cosa giocano gli italiani? I giochi più plebiscitati sono le scommesse sportive (oltre il 27% del totale) e i giochi di carte (ad esclusione di Poker e tornei) e i giochi di sorte a quota fissa (21%). Sempre nel corso del 2020, i giochi meno frequentati sono il Betting Exchange (dalla platea piuttosto specialistica) e i giochi a base ippica (molti eventi sportivi durante l’anno sono stati interrotti).
Interessante notare anche come circa 2,5 milioni di utenti italiani abbiano sottoscritto più di un account di gioco, e come oltre 2 milioni siano titolari di un numero di account compreso tra 2 e 10.
Quanto si gioca in Italia? La puntata media
L’indagine di ADM ci dice anche quanto spendono gli italiani ogni volta che decidono di giocare. Il settore in cui l’importo medio a giocata è più elevato è il Poker Cash (140€), seguito dagli altri giochi di carte e dai giochi di sorte a quota fissa (circa 75€ l’importo medio) e dal Betting Exchange (63€). Per ogni scommessa sportiva, il giocatore italiano punta mediamente 17€, mentre punta in media 12€ per ogni gioco a base ippica. Nelle ultime posizioni di questa classifica, troviamo Lotterie (mediamente 2,42€), Lotto (poco più di 2€) e Bingo (1€).
L’importo medio di tutte le giocate (senza distinzione di tipologia di gioco) è compreso tra 20€ e 35€, mentre più del 78% del valore delle puntate è stato realizzato da giocatori di età compresa tra 18 e 54 anni. La fascia d’età nella quale si gioca e scommette di più (nel senso di numero di giocate singole a prescindere dal montante scommesso) è la 45-54 anni, ma l’importo medio più elevato si trova nella fascia d’età compresa tra 25 e 34 anni.