Riceviamo e volentieri pubblichiamo questa lettera del sindaco di Altopascio, Sara D'Ambrosiom in merito alla morte di Silvia Manetti, uccisa dal compagno, a Monterotondo Marittimo:
"Un'altra vittima. Un altro femminicidio. L'ennesimo. Il terzo in 24 ore in Italia.
Se ne è andata così Silvia Manetti, uccisa dal compagno, a Monterotondo Marittimo, dove si era trasferita da un po' di tempo, dopo aver vissuto per un periodo a Marginone.
Se ne va così, ingiustamente, in modo inaccettabile, insopportabile. Insopportabile come il peso di questo nuovo femminicidio, che coinvolge indirettamente anche il nostro territorio, dopo la tragedia di Maria Carmela di qualche mese fa.
Silvia ha vissuto qui, qui risiedono i suoi figli minorenni, qui vivono la madre e la sorella. Il Comune di Altopascio sta già facendo la sua parte per sostenere questi ragazzi, per stare accanto alla famiglia e farà tutto quello che è possibile fare per esserci, per non lasciarli soli.
A loro, a tutti loro, mando un grande abbraccio, mio personale e dell'intera comunità di Altopascio, stretta intorno ai familiari, colpita da questo ennesimo dolore.
Come sindaco sento forte il dovere di fare qualcosa in più, perché la violenza sulle donne va condannata con ogni mezzo e la cultura del rispetto va promossa in ogni ambito, ogni giorno, in ogni momento. Troppe volte rischiamo di accendere i riflettori solo quando accade il femminicidio. Dobbiamo agire prima, trovare un modo semplice, popolare, usuale di parlare di violenza sulle donne, di prevenzione, di parità di genere nel linguaggio di tutti i giorni, nella quotidianità delle comunità. Solo così denunciare non sarà più una cosa inedita. Solo così parlarne non sarà più una cosa eccezionale. Solo così si rompono i tabù e si prende finalmente coscienza che la violenza sulle donne non è un fatto che riguarda solo così la subisce, ma ci chiama in causa tutti. Tutti quanti".