Caro direttore,
al netto del rispetto di ogni opinione, in materia di vaccini la mia non corrisponde totalmente alla tua.
In comune abbiamo l’imperativo del rispetto della libertà individuale: è un dono che ci viene dal cristianesimo. “Io sono il Signore Dio tuo”, di te Aldo Grandi, di me Francesco Pellati, di ogni uomo o donna, uno per uno. Non ci vogliono tessere di partito o di sindacato, non ci vogliono adesioni ad associazioni. Il Dio cristiano riconosce la tua esistenza individuale e ti dà il libero arbitrio: l’espressione nella vita della libertà individuale. È un grande dono, guai a metterlo in dubbio.
Dunque la diversa opinione sui vaccini.
Io ci credo. Per di più ho ben poco d’altro da offrire a me stesso e agli altri per contrastare un virus che ci angustia da un anno e mezzo.
Più che congiure ordite da multinazionali a fini economici o da organizzazioni invisibili volte a massificazioni di comportamento, vedo invece tre aspetti:
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I vaccini anti covid sono tuttora sperimentali. La scienza osserva le reazioni di miliardi di vaccinati/cavie: speriamo ne tragga le finali conseguenze. Nel frattempo sono una delle armi più efficaci per evitare ricoveri e morti. È l’aridità oggettiva dei numeri a evidenziarlo anche in momenti di variante Delta. I vaccinati sono meno a rischio di gravi conseguenze rispetto ai non vaccinati. A meno che i numeri non siano inventati di sana pianta.
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L’origine della pandemia è sempre più orientata verso il governo cinese che si oppone ad ogni inchiesta. C’è perfino da chiedersi se non si tratti di una guerra batteriologica in atto. La ”dezinformatsiya” sovietica è una delle tante eredità passate alla Cina comunista. Per questo vedo con timore come anche intelletti smaglianti siano indotti a ricercare origini pandemiche in ipotesi magari suggestive ma di dimostrazione assai ardua, mentre la via cinese alla pandemia è tutta da investigare, se non altro per escluderla. Come si spiega la furibonda opposizione cinese?
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Il problema della violazione delle libertà individuali. Problema che ci poniamo noi occidentali che abbiamo la fortuna di vivere in Paesi democratici e in Stati bene o male “di diritto”. Sono d’accordo con te: il problema c’è e va risolto. La libertà del singolo va tutelata, altrimenti verrebbe meno l’assioma cristiano di cui parlavamo all’inizio e quindi l’intero impianto della cultura occidentale. Ma come fare quando questa libertà (sacra) si scontra con la libertà degli altri individui? Il contagio non conosce limiti culturali né politici: assale chiunque gli venga a portata di mano ma soprattutto fa gravi danni ai soggetti deboli magari contagiati da soggetti forti. Non sottoscriverei alcuna norma che costringa tutti a vaccinarsi, sottoscrivo convinto ogni appello alla vaccinazione volontaria. Rilevo che da tempo esiste la vaccinazione coatta contro batteri e virus accettata dalla stragrande maggioranza degli italiani come strumento salvifico. Quali altri strumenti abbiamo a portata di mano? Per di più in Paesi a economia aperta (qui c’è da chiedersi se l’Italia è ancora e in che misura una economia di mercato) i riflessi del contagio sulla produzione di ricchezza hanno peso determinante. Inutile salvarci dal covid per morire di fame.
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Infine il “green pass” (mi da fastidio l’uso di parole non appartenenti alla lingua italiana che è un modo evidente di massificazione internazionale: la lingua è uno dei principali elementi distintivi di appartenenza). Argomento divisivo: è uno strumento che aiuta a uscire dall’incubo pandemico oppure è uno strumento che pur limitando la libertà neanche è utile? A nessuno è sfuggita la diversità di vedute per esempio nella Lega: i “governatori” Zaia, Fedriga, Solinas insieme alla maggior parte dei vertici del partito, si sono dissociati dalla posizione di Borghi e compagni. Salvini rema a fatica per “tenere la barca pari”. Nel mio piccolo mi dissocio da Borghi e compagni. Ma anche da chi ci vede una manovra leghista per prendere i voti dei dissenzienti pur stando al governo: ci pensa già FdI che dall’opposizione ha facile gioco a rappresentare ogni dissenso. Le posizioni di Borghi e compagni sono opinioni personali lecite: nessuno invoca sanzioni di qualsivoglia genere. La maggior parte dei leghisti non le condivide e finisce lì.
Quanto a me e per quanto possa essere di interesse:
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Ritengo che i vaccini siano l’arma migliore oggi disponibile. Non ho, né vedo, proposte alternative.
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Ritengo che l’inchiesta su origine, responsabilità ed eventuali finalità cinesi sia da sostenere con ogni mezzo, Gazzette comprese.
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Ritengo inaccettabile ogni imposizione a vaccinarsi, mentre sono favorevole ad ogni tentativo di persuasione a vaccinarsi.
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Circa il “green pass” rimando ogni giudizio al testo definitivo previsto per la fine della prossima settimana: oggi circolano ipotesi di ogni genere, domani ci saranno proposte definitive: altra cosa.