In Italia, negli ultimi mesi, si è assistito a una rapida diffusione dei vaccini (le persone ad aver completato il ciclo vaccinale hanno superato la percentuale del 77%), e ad una ripresa economica che, seppur graduale, sembra ormai chiaramente indirizzata. Gli economisti appaiono molto fiduciosi, tanto da ipotizzare una crescita del Pil nell'ordine del 5,7% per i prossimi mesi, e del 4,5% per il 2022. Le stime del 2020 sono state superate; tuttavia, il fatto che il Coronavirus non sia stato ancora debellato, rende la situazione potenzialmente mutabile, esponendola a una serie di rischi.
Politiche di sostegno e problemi di reperibilità delle materie prime
L'eco degli effetti della Pandemia non consente al Governo italiano e, più in generale, a quelli di tutta Europa, di abbandonare la strada del sostegno economico. D'altro canto, il mercato del lavoro appare ancora lontano dalla normalità. Ecco perché è importante non perdere di vista le politiche adottate dalle Banche centrali. Uno dei problemi più evidenti degli ultimi tempi è quello della reperibilità delle materie prime. I prezzi di tali materie, proprio a causa delle quantità limitate, sono aumentati notevolmente. Tutto questo è l'inevitabile conseguenza, tra l'altro, di una domanda in ripresa. Alcuni settori hanno sofferto più di altri; si tratta, in particolare, di:
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settore metalmeccanico
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industria automobilistica
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settore dei semiconduttori
L'inflazione: quali misure adottare per frenarla?
Il rialzo dei prezzi si è manifestato in maniera più marcata negli States, in Canada e nel Regno Unito. Fortunatamente, la situazione è apparsa meno preoccupante nel Vecchio Continente e in Asia. Da qui è nato l'invito ai governi, da parte dell'Ocse, di redigere quadri di bilancio che possano indicare in modo inequivocabile quale percorso seguire nel medio termine. L'obiettivo deve essere uno: la sostenibilità del debito. Le indicazioni favorirebbero anche un eventuale aggiustamento in corsa delle politiche economiche. Il risultato ottenibile? Una maggiore fiducia da parte dei cittadini. La situazione vissuta negli ultimi anni ha comunque decretato è il successo dello shopping online, come valida alternativa ai negozi tradizionali, e la prontezza degli utenti nell'utilizzarlo quotidianamente.Ciò ha spinto sempre più aziende, incluse quelle impegnate nella fornitura di articoli per l'industria, a offrire prodotti e servizi in Rete, ottimizzando siti già esistenti o ricreandoli daccapo.
Passi importanti verso un futuro sostenibile
La ripresa economica ha evidenziato un'altra necessità, ossia la tanto agognata "rivoluzione verde". Sono ben 44 i Paesi ad aver promosso leggi e protocolli in proposito. Il tempo a disposizione per modificare la rotta attuale è poco, e molte persone ritengono la svolta ormai tardiva, considerando impossibile il raggiungimento degli obiettivi prefissati. Eppure, rispetto per la natura e innovazione tecnologica sono fattori cui non è possibile rinunciare pensando al futuro dell'economia. L'home working ha raggiunto i suoi picchi proprio nei mesi successivi al lockdown, e non ha coinvolto solo gli studenti impegnati a seguire le lezioni attraverso la Dad. E ora che gran parte dei lavoratori è tornata a raggiungere fisicamente il posto di lavoro, molti hanno manifestato il desiderio di continuare con una sorta di "hybrid work", combinando lavoro in sede e da casa. Sempre parlando di sostenibilità, ha sorpreso il gran numero di e-bike vendute, utilizzate anche per gli spostamenti casa/lavoro in ambito urbano.
Utile sarebbe certamente un'ulteriore spinta alle vaccinazioni a livello globale, e una più equa distribuzione dei vaccini che coinvolga anche i Paesi poveri. Non solo la scomparsa del virus sarebbe più veloce, ma si avrebbero effetti positivi anche a livello economico. Inizialmente è stato indicato come le prospettive di crescita del PIL siano decisamente positive. Fondamentale, nel trainare l'Italia fuori dal tunnel, è stato l'export. I risultati raggiunti hanno già superato quelli registrati prima che il Covid manifestasse i suoi primi effetti. E la riconversione digitale della manifattura ha dato modo alle imprese di effettuare quel salto atteso da anni.