Caro direttore,
non si può fare a meno di essere coinvolti nella vicenda Covid e in quelle connesse come il green pass perché il tema coinvolge la qualità del nostro quotidiano con limitazioni e imposizioni sgradevoli.
La maggioranza condivide i provvedimenti, la minoranza li contesta.
Il cdx pare più sensibile alle ragioni dei dissidenti mentre il cs pare più sensibile a quelle dei consenzienti. Ma dare un colore politico all’argomento mi sembra temerario: la discordia è trasversale e ha motivazioni più profonde che non riguardano il voto da mettere nell’urna ma modelli di vita diversi: la priorità della libertà individuale oppure il suo parziale sacrificio a vantaggio del “gregge”.
Io sono vaccinato e ho il green pass: ho liberamente scelto entrambe le cose. Mia moglie (medico ospedaliero in pensione) non è vaccinata e non ha il green pass: la sua scelta è stata altrettanto libera ed è dipesa anche da un suo problema di allergia.
Intendo dire che il clima è di sostanziale libertà e che le scelte dipendono anche da situazioni soggettive che prescindono dalle visioni di vita: come la mettiamo con mia moglie (e con quanto hanno i suoi problemi) che rischia guai se si vaccina o limitazioni se non si vaccina? Non c’è risposta.
Ma qui, in Italia, le proteste sono ammesse, tu vai in c… , a mezzo stampa, al presidente del consiglio, ogni posizione, se non violenta, è consentita e non da luogo a deterrenze.
Non così altrove:
a Hong Kong i “dissidenti” vanno dritti nei Lao Gai, versione cinese dei Lager nazisti o dei Gulag sovietici.
A Cuba una decina di giovani “controrivoluzionari” sono stati uccisi dai ”berretti neri” castristi, centinaia carcerati o desaparecidos.
In Iran migliaia di ragazzi sono scomparsi nelle orribili carceri della “guida suprema” Kamenei.
E mi fermo dal fare un elenco purtroppo lunghissimo di soperchierie planetarie.
Noi siamo intrigati a difendere la nostra libertà da insidie interne, ma siamo disattenti a quanto succede nel resto del mondo che pure riguarda noi e il nostro futuro.
Non contestiamo l’atteggiamento dei vertici della U.E. che giustamente emettono sanzioni contro Russia ed Bielorussia ma non fiatano contro le ben maggiori violazioni di Cina, Cuba ed Iran, solo per restare nei tre casi citati sopra.
Ci inginocchiamo in memoria di George Floyd, l’americano nero ucciso dal poliziotto bianco (condannato a 22 anni di carcere), e chi non si inginocchia è un razzista, ma stiamo fermamente in piedi in memoria delle vittime iraniane, cubane e cinesi.
Dimmi tu se questo non è un allarmante segnale della perdurante vitalità delle bufale di sinistra: Cuba descritta per decenni come il paradiso dove la gente vive felice insidiata solo dall’embargo americano. Iran difeso in chiave anti israeliana: alla sinistra piacciono gli ebrei morti, molto meno quelli vivi. Cina verso cui il servilismo dei vertici U.E. è clamoroso.
Altro che complotti di multinazionali: basta andare nei cimiteri per vedere quanti sono i morti prodotti dalle ideologie applicate alla politica e quanti quelli prodotti dalle imprese.
Mi sembra in conclusione che dobbiamo guardarci da una distrazione di massa, come a Costantinopoli nel 1453: i turchi alle porte e i padri conciliari (tutti decapitati) a discutere sul sesso degli angeli.
Non dico che il green pass sia il sesso degli angeli, dico che non è l’unico argomento di cui i liberi ingegni, tu compreso, devono occuparsi e preoccuparsi.