Il gioco del poker non ha origini precise circa la sua nascita, ma si conoscono in modo preciso le coordinate su come esso sia arrivato a diventare uno dei giochi di carte più famosi al mondo e diffuso tra gli appassionati di gambling. Pur non avendo una data precisa, conosciamo quindi il luogo fisico dove esso ha iniziato la sua diffusione e il successo mediatico. Si tratta della città statunitense di New Orleans, dove coloni francesi e marinai proveniente dalla Persia, diedero origine a questo gioco così famoso e fortunato, tanto da diventare un vero classico, sia per il circuito dei casinò live, sia per i giochi di carte, praticati in sedi private. Prima dell’avvento del gioco digitale, che oggi è conosciuto e praticato in tutto il mondo anche in modalità heads up poker cioè con un testa a testa tra due giocatori, i quali possono scontrarsi anche tramite dispositivi mobili quali smartphone e tablet, variante che per certi versi ci riporta a quando il gioco del poker inizia la sua diffusione, circolando in luoghi come bische, clandestine e non, venendo praticato con un mazzo di carte francesi piuttosto comune.
La storia del poker: qual è il vero legame tra il classic rock e il mondo del gambling
Le prime testimonianze sul gioco del poker risalgono al 1843, proprio nello Stato della Louisiana, da dove parte la diffusione di questo gioco, lungo il fiume Mississippi. Inutile dire che quando si parla di New Orleans, in termini di musica è naturale pensare alla città simbolo del jazz, genere seminale, il quale assieme al blues e agli spirituals, darà vita a quello che oggi chiamiamo rock. Il successo della musica e della cultura rock, scorre quindi attraverso il sud degli Stati Uniti e spesso compie un viaggio parallelo e limitrofo, rispetto al gioco del poker. Non solo per via delle tante canzoni che sono state dedicate al gioco, ma anche per via dei musicisti appassionati di gioco. E’ interessante leggere come nella biografia del cantante e chitarrista dei The Band, Robbie Robertson, intitolata Testimony, vi sia un cenno alla propria famiglia, con il padre che tra le altre cose fu proprio un giocatore di poker professionista.
Robbie Robertson e la sua opinione sul gioco del poker
Come scrive Robbie Robertson, nel quarto capitolo, descrivendo la storia della propria famiglia, suo padre biologico, Alexander David Klegerman, era un giocatore d’azzardo professionista, che praticava principalmente il gioco del poker. Era talmente bravo con il gioco delle carte che sua madre lo aveva convinto avesse una particolare memoria e una prodigiosa memoria, adatta per contare le carte e vincere. Secondo Mr. Klegerman il poker non era altro che matematica applicata, dove la fortuna svolge un ruolo esiguo, rispetto al calcolo applicato. Il racconto nel libro Testimony di Robbie Robertson, prosegue con la descrizione degli ambienti del gioco d’azzardo e del poker, dove il padre trovò sbocco professionale, trattandosi di un’epoca dove il gioco era visto come una possibilità di accrescere le proprie fortune.
Dal gioco al cinema e dal cinema al rock: qual è il legame tra questi mondi?
La vicenda umana e artistica di Robbie Robertson, si legherà con altri artisti che hanno più volte raccontato storie legate al mondo del gioco d’azzardo e del poker. Due su tutti sono Bob Dylan e Martin Scorsese, cantante e regista che non hanno certo bisogno di essere presentazioni, per il pubblico appassionato di musica rock e di cinema moderno nordamericano. Particolare il fatto che proprio Robbie Robertson e Martin Scorsese collaborarono in film sul gioco come Il colore dei soldi, ambientato nei circuiti del gioco del biliardo e Casinò, film del 1995 interpretato da Robert De Niro e Sharon Stone, tutto ambientato all’interno delle sale da gioco di Las Vegas. Le capacità musicali di Robbie Robertson, sono ovviamente qui al servizio di ambienti particolari dove viene messo in evidenza il particolare rapporto tra arte e gioco. Ad alimentare il discorso legato al gioco del poker ci sono molti legami che lo rendono un tipo di ambiente dove spesso si fondono diversi tipi di giocatori, che possono avere interessi differenti, come quello del mondo dell’arte, dello spettacolo o della cultura.
Cultura pop statunitense Vscircuito del gambling
La passione per il gioco del poker accomuna da sempre il mondo della musica e del rock, esercitando un tipo di influenza fondamentale, mettendo a confronto due ambienti in teoria così simili e così diversi. Stiamo parlando di un legame che riguarda il gioco del poker quando non esistevano ancora i casinò onlinee le cosiddette poker room dei giorni nostri, dove spesso nasceva anche la mitologia musicale di un Paese come gli Stati Uniti. Non è un caso se il rock che proviene dal blues e dal country e folk, abbia spesso attinto alla figura del gambler, dai tempi dei menestrelli come Leadbelly, Robert Johnson e Woody Guthrie. Bisogna quindi citare alcuni titoli di canzoni che sono entrate nell’immaginario collettivo di un Paese, come ad esempio la nota House of the Rising Sun, ma anche Rambling Gambling Willie o Bound for Glory. La figura del giocatore di poker, che rappresenta in un certo momento della canzone folk e blues, la passione della gente comune, diventa centrale come metafora di vittoria, sconfitta, ascesa e caduta.
Conclusioni
Il gioco da questo punto di vista si presta per manifestare i desideri delle persone, motivo per cui ha creato un filone di successo, anche a livello di storie adatte per il racconto cinematografico. Si pensi in particolare al genere western, dove il gioco del poker assume un ruolo funzionale e narrativo, per molte trame, con personaggi che vengono tratteggiati e connotati come esperti e appassionati del gioco di carte più famoso e diffuso al mondo. Il poker ha quindi attraversato diverse epoche e mode, fino ad approdare oggi alla sua ultima declinazione, attraverso il gioco online, per come lo conosciamo e lo pratichiamo a livello odierno. E’ stato quindi un viaggio incredibile, iniziato nella prima metà dell’Ottocento nella baia di New Orleans, dove alcuni marinai di diversa etnia, si sono ritrovati e hanno sviluppato un passatempo, ignari del fatto che sarebbe in seguito diventato uno stile di vita, una passione e un mestiere per tante persone. Forse è anche questa parte di mito che rende ancora oggi il poker un gioco unico, di successo e che viene praticato in tutto il mondo.