Un mondo a quattro ruote. È questo quello che ha sempre sognato Alberto Pellegrinetti il giovane garfagnino che ha cominciato la sua carriera giornalistica scrivendo, a soli 18 anni, per la Gazzetta del Serchio e che oggi, grazie alla sua passione per il mondo automotive, collabora con la Gazzetta dello Sport occupandosi proprio di questo settore.
Un viaggio cominciato diversi anni fa quando, appena uscito dal liceo classico, un giovanissimo Pellegrinetti si scontrò con un mondo formativo che ancora non aveva sviluppato un indirizzo che facesse pienamente al caso suo. Il giornalista, infatti, aveva una certezza: quella di voler raccontare di automobili. Allora, tramite una conoscenza nella redazione garfagnina, a inizio 2013 riuscì a mettersi in contatto con il direttore delle Gazzette: “L’incontro con Aldo Grandi – racconta – è stato come una doccia fredda: mi ritrovai all’improvviso lanciato, a nemmeno vent’anni, in un mondo che non conoscevo impaurito e anche un po’ disorientato. Il bello di Aldo è proprio questo: che se vuoi la bicicletta lui te la dà e dopo sta a te pedalare come un pazzo!”. Così, dopo un primo battesimo di fuoco, Alberto ebbe modo di raccontare al direttore della sua grande passione per le auto e da lì a poco si ritrovò a seguire per il giornale tutti gli eventi sportivi del settore che riguardassero la Garfagnana, Lucca e la Versilia. “Ero riuscito – spiega – a ritagliarmi un mio spazio nel quotidiano dedicandomi a tutto quello che da sempre avrei voluto raccontare. All’inizio, data la giovane età e l’inesperienza, ho incontrato molti problemi sia a livello di scrittura che di contenuti. Capitava soprattutto quando venivo inviato a seguire conferenze stampa che uscivano dal mio campo di azione previlegiato e delle quali poteva succedere che non capissi davvero fino in fondo i contenuti”. Una situazione più che comprensibile per i più, ma non per Aldo: “Non scorderò mai – ricorda – le lavate di testa che mi faceva al telefono quando sbagliavo qualcosa. Devo ammettere che in alcune occasioni sono arrivato a pensare di lasciar perdere, ma oggi, guardandomi indietro, sento di poter solo ringraziare di aver vissuto quegli attimi di paura e sconforto che sono stati fonte di autoriflessione e di crescita nel cercare di fare sempre meglio. Infatti, solo qualche anno dopo quelle strigliate mi sono reso conto di quanto la scuola Gazzette mi abbia insegnato in termini di vita a partire da un aspetto fondamentale: riuscire a fare bene al primo colpo perché in questo mestiere non sono ammesse seconde possibilità. Spesso ero solo nel fare le cose, ogni occasione era unica e andava sfruttata al massimo. Non avevo margine di errore e questo mi ha condotto ad assumere un atteggiamento prezioso: quello di chi lavora in maniera quasi chirurgica a ogni pezzo e a ogni progetto per non sbagliare”.
In qualche modo, forse nemmeno senza rendersene conto, Grandi aveva contribuito a disintegrare quella sorta di “campana di vetro” dentro la quale la maggior parte dei giovani che si affacciano ai vent’anni tende a crogiolarsi: “Alle Gazzette ho imparato per la prima volta il concetto di responsabilità e ho acquisito una capacità di problem solving che mi ritrovo ancora oggi nella vita e nel lavoro”.
Come tanti prima e dopo di lui, poi, nel 2015, una volta ottenuto il tesserino da giornalista pubblicista, e con un grande bagaglio di conoscenze sulle quattro ruote maturato con uno studio assiduo e con un corso di guida sportiva su pista, si è imbarcato in una nuova avventura lavorando in autonomia a mettere in piedi una testata online dedicata interamente al mondo dei motori. Un lavoro che ha avviato ufficialmente la sua carriera nel settore facendolo entrare nel mirino di una testata di settore che lo ha contattato per avviare una collaborazione. Un nuovo ed entusiasmante rapporto che, in men che non si dica, da Castelnuovo lo ha portato prima a Milano, per lavorare per una redazione con la quale ha collaborato quasi quattro anni, e poi a Roma, per operare per un altro anno in un giornale ancora più grande.
Con l’arrivo della pandemia, deciso a rientrare a casa, è arrivata poi l’importante opportunità di collaborare per la Gazzetta dello Sport: “Ho cominciato a maggio 2021 occupandomi del settore moto con un linguaggio multimediale che negli anni è notevolmente evoluto”. Oggi si occupa di video di recensioni di auto nel corso dei quali illustra le caratteristiche del nuovo mezzo che può andare da un’auto sportiva a una di lusso fino a un’utilitaria (un esempio: https://youtu.be/f582BuEl1TU). “Mi trovo spesso a viaggiare – spiega – per andare a provare le auto e a fare le riprese insieme all’operatore. Una volta raccolto il materiale, poi, la maggior parte del lavoro di editing e montaggio posso farlo da casa”. Un’occupazione agile che gli permette di avere all’attivo anche un'altra collaborazione con una società garfagnina che si occupa di turismo per la quale gestisce la parte comunicazione. Se le parole sono importanti, per Alberto il linguaggio audiovisivo lo è molto di più per l’impatto crescente che questa forma di comunicazione sta ottenendo: “Il linguaggio multimediale con cui opero ogni giorno – sottolinea – è cresciuto notevolmente negli ultimi dieci anni sia in termini tecnici che di impatto sulle persone. Io ho avuto la grande fortuna di viverlo e impararlo proprio mentre era in fase di crescita ed è stato il modo migliore di apprendere il mestiere”.
Tornassi indietro rifaresti lo stesso percorso? “Quando ho cominciato io non esistevano master specifici come quelli di adesso che ti preparano proprio al giornalismo automotive. Quindi, la scelta più saggia è stata quella di partire scrivendo per una testata locale per cominciare a costruire, un mattoncino alla volta, le fondamenta del lavoro che sognavo. Per un giovane che vuole fare oggi lo stesso ci sono molte opportunità formative in più, ma penso che accanto al percorso universitario sia fondamentale partire subito da un giornale locale per farsi le ossa, imparare a scrivere, a relazionarsi e farsi contatti”.