Green Johatham Harrington (nella foto), il primo importante scrittore di poker fu un abilissimo giocatore. Vinceva tornei e gare in tutti gli Stati Uniti d'America, di quest'attività si pentì e per affrontare il tema dei pericoli del gioco d'azzardo scrisse un'opera ricercatissima e storica: An Exposure of the Arts And Miseries Of Gambling.
Eravamo ancora lontani dal proibizionismo americano del Novecento ma la cultura statunitense era impregnata di cristianesimo e cattolicesimo radicale, un sostrato che era componente importante di tutti i pensatori, filosofi, filantropi e impegnati anche laici. Green Johatham Harrington scrisse un libro che spiegava come tenersi lontano e perché tenersi lontano dal poker e dal gioco d'azzardo raccontando trucchi, metodi per vincere e casi di sconfitte da lui vissuti nella sua esperienza di giocatore.
Dalla pubblicazione del libro di Green Harr sono passati tanti secoli e il gioco oggi è considerato al 90% gioco d'azzardo ma anche uno sport. Insomma, se fate una ricerca in rete il famoso gioco dalle cinque carte fa parte di titoli di cronaca che lo associano quasi ad un lancio di dadi se non a fatti di attualità negativi. Però la sportificazione del poker non è una novità e il poker online è sempre più considerato come una dimensione parallela del gioco fisico, un'evoluzione da comprendere vivendo gli ambienti del poker e soprattutto leggendo notizie, editoriali e approfondimenti su siti specialistici o riviste cartacee.
Il poker texas hold'em alle olimpiadi, a che punto stiamo?
ww.pokertv.it è un recensore di piattaforma online soprattutto certificate ADM, se vi appassiona o vi interessa il poker online con i suoi tornei più seri in rete qui trovate l'ambiente giusto per informarvi, confrontate le informazioni che trovate anche con portali di informazione collegati al settore. Dovete sapere che nell'ambiente del poker sportivo ha fatto scalpore la notizia dell'inserimento di breakdance e skateboard tra i giochi olimpici, gioconews si chiede "perché non comprendere anche il poker e altri giochi mentali per l'edizione 2025? Il CIO non ne vuole sapere e sembra che il motivo legato soprattutto al gioco con le cinque o tre carte sia dovuto alla presenza della scommessa pecuniaria. È vero, tuttavia si legge nell'articolo che si può benissimo pensare ad una strutturazione della partita e del torneo olimpico senza soldi, si tiene solo conto del punteggio e delle vittorie.
Gli esports entreranno prima nell'elenco dei giochi olimpici
Oggi si parla tanto anche di esports, videogiochi competitivi che danno forma a campionati nazionali, continentali e mondiali, esistono dal 1980, l'epoca dei Super Mario Bros e dei primi Nintendo. In questi pochi anni crescono grazie a colossi come Samsung, Microsoft, Intel e altri che ci investono sponsorizzando eventi e anche squadra. Per l'ingresso nelle Olimpiadi, scrive l'autore di Gioconews è "più facile che ci riescano prima gli eSports dove la componente azzardo è assente anche se è preponderante l’utilizzo della tecnologia rispetto alle capacità esclusivamente mentali e strategiche di un gioco di carte". Eppure la loro considerazione come gioco sportivo non è così recente, pensate al bridge, al burraco, alla Scala Quaranta o allo Scopone Scientifico. Tutti giochi che divertono e appassionano milioni di persone che oltre a scegliere una stretta cerchia di amici ogni tanto decidono di mostrare bravura e abilità in tornei e associazioni culturali. La sportificazione del poker e di altri giochi sarebbe di competenze del Coni ed è un tema sempre attuale.