“Impara l’arte e mettila da parte” dice un detto che, per quanto veritiero, non ha fatto proprio il caso di Anna Vagli, la giovane criminologa fortemarmina, consulente di importanti casi e spesso ospite in trasmissioni televisive di portata nazionale che, nel 2018, ha mosso i primi passi della sua carriera proprio alla Gazzetta di Viareggio. Anna, infatti, l’arte l’ha imparata e l’ha messa in campo affermandosi come criminologa e coltivando altre strade quali il giornalismo, la consulenza, la scrittura e la formazione.
“Quando ho cominciato a scrivere per il giornale – ricorda – non sapevo dove effettivamente poi mi avrebbe condotto. Dopo giurisprudenza stavo seguendo un primo master in criminologia e sapevo bene che la mia strada non sarebbe stata quella dell’avvocatura. Per la tesi di fine corso dovevo scegliere un caso vero di un omicidio rimasto irrisolto. Io, che ero cresciuta con il mito della storia dell’uccisione di Don Pilade, avvenuta in un paese vicino a casa mia, della quale non sono mai stati trovati gli assassini, mi avviai per quella strada. Per riaprire un caso i percorsi possibili sono due: o riesci ad ottenere il fascicolo direttamente dalla famiglia della vittima, oppure lo devi richiedere in procura tramite un accesso agli atti. Trovando la famiglia contraria alla cosa, avviai la procedura in procura per finire con lo scoprire che il fascicolo risultava scomparso. Decisi, quindi, di abbandonare il caso, ma fu in quel momento che pensai di contattare un giornale del territorio per raccontare la storia. Così, cominciai a scrivere per la Gazzetta di Viareggio e da lì a poco il direttore, Aldo Grandi, mi affidò una rubrica intitolata Sulla Scena del Crimine”. Era l’estate del 2018 e da quel momento, fino al 2020, la criminologa ha proseguito la collaborazione con il quotidiano online locale ottenendo un forte riscontro e finendo con l’occuparsi anche di altre tematiche di natura più territoriale. La passione e l’entusiasmo nel trattare vicende giuridiche, crimini e casi irrisolti, in poco tempo hanno portato al successo la rubrica con un’esplosione di visualizzazioni capace di attirare l’attenzione di altri giornali di portata nazionale. Un anno più tardi, infatti, il 10 agosto del 2019, si è realizzato un fatto che ha cambiato gradualmente la direzione della carriera di Anna: Fanpage, infatti, condivise l’articolo in cui, per la Gazzetta, affrontava la storia di Yara Gambirasio. Questo fatto dette enorme visibilità alla professionista che da lì a poco sarebbe stata contattata per la prima volta per partecipare ad alcune importanti trasmissioni televisive: “Da quel momento – racconta – cento treni sono passati e su cento treni sono salita. Da poche apparizioni televisive la situazione piano piano (ma non poi così piano) si è evoluta: adesso ho un agente e da settembre ho formalizzato la mia collaborazione con Mediaset. Inizialmente – confessa – non avrei mai pensato di arrivare dove sono oggi. Fare la criminologa è sempre stato il mio più grande sogno e quello che è successo nell’ultimo anno e mezzo me ne ha dato la certezza. Le prime comparse in trasmissioni Rai e Mediaset, infatti, sono arrivate proprio nel momento in cui, a conclusione del mio percorso di studi universitario, stavo facendo gli esami per l’abilitazione come avvocato. Ricordo ancora la disperazione di fronte all’esito della seconda prova. Quel superata mi risuonava in testa come un limite che non mi avrebbe permesso di continuare quella nuova ed entusiasmante vita televisiva. La situazione, poi, si è evoluta in modo tale da non consentirmi di dedicare il tempo che richiedeva alla preparazione dell’ultima prova che, di conseguenza, non ho tentato. Non sono pentita della scelta, perché, ad oggi, posso dire con assoluta certezza di essere salita su un treno che è la mia strada, che mi dà soddisfazioni e mi fa alzare tutti i giorni felice di quello che faccio nonostante la preparazione continua e i ritmi di vita non siano sempre così facili”.
Il 2020 è stato l’anno della svolta per molte cose: la criminologa è stata nominata consulente del caso Logli e ha scritto, insieme con l’infermiera di terapia intensiva Martina Benedetti, l’Instant book Lettere digitali dal fronte COVID-19. A questa prima pubblicazione, poi, di recente, se ne è aggiunta un’altra in versione digitale: Al di là di ogni ragionevole dubbio, un'inchiesta relativa all'omicidio di Yara Gambirasio.
Attualmente collabora con Fanpage, occupandosi di approfondimenti di nera, e con trasmissioni televisive come Mattino Cinque e Quarto Grado oltre ad essere spesso ospite di programmi Rai come Storie Italiane e Agorà. La giovane, poi, non esclude anche il fronte formativo: è direttore scientifico di un Master in Criminologia con Studio Cataldi e coordinatrice scientifica del Master First Certificate in partnership con Formazione Giuridica.
Una storia di successi, insomma, ma Anna Vagli sogna in grande, con la consapevolezza di avere ancora tanta strada da fare, ma con l’obbiettivo fermo e costante di dimostrare le proprie capacità e affermarsi nel suo settore di competenza. Una forte determinazione e un impegno incessante che non conosce soste e momenti di respiro: “Studio ogni giorno come se dovessi fare un esame – sottolinea – mi capita di trattare i temi più disparati. Di recente, per esempio, mi hanno chiesto di delineare il profilo del no vax tipo e del personaggio di Putin e per fare cose di questo tipo mi si richiede uno studio attento. Non sono pensieri presi e messi lì, ma riflessioni scrupolose e costruite con i fatti”.
Prima di salutarci, poi, un pensiero alle Gazzette di Aldo Grandi che sono state quel “trampolino” che le ha permesso di far conoscere le proprie potenzialità: “Il passaggio dalla Gazzetta di Viareggio – spiega – è stato fondamentale non solo per la visibilità che mi ha dato, ma anche – e soprattutto – perché mi ha permesso di scoprire l’amore per la scrittura che mi accompagnerà sempre nel mio lavoro. Aldo ha sicuramente tanti difetti, ma il grande pregio di dare libertà estrema. I suoi giornali sono giornali liberi che hanno saputo accogliere con lucidità e sicurezza anche lo scrivere di crimine, cosa non poi così scontata. Sa quanto sia grata per l’occasione che mi ha dato e ti prego di ricordarglielo da parte mia: sono qui che aspetto un invito alla prossima cena di redazione!”