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Scritto da Giampiero Della Nina
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01 Maggio 2022

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La festa dei lavoratori si celebra oggi, per ricordare quel 1° maggio 1886, quando negli Stati Uniti fu indetto uno sciopero generale per ottenere la riduzione dell’orario di lavoro a 8 ore. Questa festa che durò tre giorni, si concluse, il 4 maggio, in tragedia: in piazza Haymarket a Chicago, uno sconosciuto lanciò una bomba su un gruppo di poliziotti uccidendone sette, insieme a quattro civili.

In molti Paesi europei la festività del primo maggio fu adottata nel 1889, in Francia nel 1890, ed in Italia nel 1891.

In quasi tutti i Paesi è festa nazionale, tranne che negli Stati Uniti, dove il Labor Day (Festa del lavoro) si festeggia il primo lunedì di settembre.

Calendimaggio

Prima di allora e per molto tempo dopo, in Lucchesia il 1° maggio veniva festeggiato come “calendimaggio”, giorno dell’amore e del ritorno alla vita:

gruppi di ragazzi si recavano nei boschi dove tagliavano rami odorosi e a volte addirittura alberi interi per la ragazza amata. Questi erano i calendi.

La stessa usanza la troviamo in Inghilterra, descritta da Sir Henry Piers nel 1682 e riportata dal grande cultore delle tradizioni, James George Frazer, in “Il ramo d’oro – Studio sulla magia e la religione” .

Da calende deriva la parola calendario. Anche i nostri vecchi usavano lo stesso termine per indicare l'inizio di un mese e dal calende prevedevano l’andamento meteo: “Calende torbo, mese chiaro; calende chiaro, mese torbo”.

I calendi, dunque, erano gentilezze di altri tempi: erano dimostrazioni di affetto o di amore, materializzate per lo più, in fastose composizioni arboree, che venivano poste nella notte tra il 30 aprile ed il primo maggio sotto la finestra dell'amata.

Ecco come li descrive Idelfonso Nieri, un grande cultore delle nostre tradizioni: “Il Calende è un bel ramo grosso o d'alloro o di pino, con molti altri rami secondari, che abbia un bell'aspetto di frasca folta e verde; suole infioccarsi e ornarsi di nastri e fettucce e belle nappe e ciondoli e frange e vi si appendono intorno regalini di vario genere”.

Chi è la ragazza più corteggiata del paese?

Le ragazze da marito, quella notte, vegliavano fino all’alba, nascoste dietro una finestra di casa a spiare se qualcuno veniva a depositare quell'omaggio, importante come una dichiarazione d'amore.

E di mattina la curiosità spingeva la gente del luogo, a percorrere il paese in lungo ed in largo per vedere quale fosse la ragazza più "gettonata", chi l'avesse richiesta, chi avesse più probabilità di vedersi accettato come fidanzato. Volavano anche scommesse e qualche volta, pugni.

C’era il calende anche per il nuovo parroco

In alcuni paesi della Lucchesia, ed in particolare in Garfagnana, si usava fare il calende anche al nuovo parroco nel giorno del suo ingresso in paese. In quel caso, il calende era meno appassionato e suggestivo ma in compenso più ricco di generi di conforto: zucchero, vino, uova, farina, caffè, cioccolato, buccellati, salumi. Tutto questo per fargli capire che la comunità già l'amava e non gli avrebbe fatto mancare nulla.

Giampiero Della Nina

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