Le strade di Lucca sono le strade dove le persone ben vestite con abiti firmati parlano piano, o meglio ancora non parlano e rispettano l'ordine di marcia; non c'è spazio per le pietre d'inciampo o per la visione di qualcosa di inaspettato che non piace. Tutto deve essere prevedibile, organizzato, controllato, negli schemi. Quali schemi? Quelli di una Lucca bigotta, dove è lecito transitare se si è turisti e/o acquirenti ("A Lucca chi un ci porta un ci pelucca") o andando/uscendo di Chiesa la domenica o affollando il Fillungo, ma attenzione in massa solo di sabato pomeriggio per lo shopping e la sera per controllare i figli alle prime uscite con i coetanei?
Allora da persona che lo ha conosciuto da vicino e aldilà delle frasi di rito sentite alla sua scomparsa da molti, vorrei portare un ricordo vero di Vincenzo Moneta, viaggiatore, documentarista.. un vero "cane sciolto" dell'arte. Vincenzo amava sorprendere e spesso non era capito negli intenti; mi raccontò tra i vari eventi che aveva organizzato nella sua Lucca, di una mascherata itinerante che attraversò anche Piazza Anfiteatro, che attaccava (figurativamente) il passante. Quest'ultimo aveva due possibilità: proseguire nella sua direzione o assorbire la tracotanza dell'"attacco informazione" (cit. Moneta), ovvero di un messaggio che voleva scuotere e coinvolgere, nell'obiettivo più alto di Moneta, di portare ad un effetto catartico l'interlocutore.
Di anni ne sono passati pochi, ma di evoluzioni tecniche repentine ne abbiamo subito a iosa e ci ritroviamo con i traguardi del progresso in un'epoca dove ci siamo dovuti inventare i cartelli per le strade per salvaguardare coloro che viaggiano a piedi con uno smartphone tra le dita, zombie della contemporaneità più meno coscienti schiavi di un modello sociale/economico che punta all'individuo, meglio se solo e appagato con il più tempo possibile con un telefono in mano, con il quale può cullarsi nella bambagia delle informazioni che più gli piacciono e intanto sorbirsi le pubblicità che piloteranno i suoi futuri acquisti. "L'azione è la verifica di ogni uomo" amava citare Vincenzo Moneta: e quante (in)azioni, quante promesse al vento aveva dovuto subire, lui che alla sua passione artistica aveva dato tutto e raccolto spesso briciole.. e allora torniamo a noi e chiediamoci: come vogliamo le nostre strade?
Nicola Giannini