Il primo semestre del 2023 aveva già palesato un ottimo stato di forma del comparto delle scommesse sportive e del gioco online in Italia. Infatti i dati di luglio “parlavano” di una crescita del 23,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Merito è soprattutto di tre operatori, fra i quali spicca Lottomatica che si conferma leader del mercato italiano.
Lottomatica prima, sul podio anche Snaitech e Sisal
Starburst di NetEnt è fra le slot machine più conosciute al mondo, in Europa e in Italia, ma il provider non si distingue soltanto per proporre giochi da casinò fra cui celebri sono anche tavoli da poker, e di blackjack, bensì anche per le scommesse sportive. La leggerissima flessione che aveva vissuto nel mese di agosto in termini di introiti era infatti in parte relativa alla mancanza dei campionati nazionali di calcio (Serie A, B e C), oltre che al periodo vacanziero; ma non appena i tornei sono ricominciati, la leadership di Lottomatica si è comprovata per l’ennesima volta.
E ciò avviene nonostante siano in crescita altri brand come E-Play24, Quigioco, Sportbet, e Eurobet; l’azienda italiana che ha sede in Via degli Aldobrandeschi 300, a Roma e che opera con regolare licenza ADM, ex AAMS numero 15017, resta saldamente il primo operatore in Italia.
Si mette davanti infatti a Snai, secondo, e a Sisal, che appare terzo al 2023. Ma sono ancora una volta i numeri a espletare la potenza del brand Lottomatica, che vede un +7% su Snai e Sisal in termini di “quota di mercato raccolta”, e “mette” addirittura un +8% alla voce “quota di mercato spesa” sugli altri due brand.
In classifica al quarto posto troviamo poi Eurobet che fa registrare un 10,31% nella raccolta 2023: quasi dieci punti di percentuale sotto i 19,88% di Lottomatica. Queste le posizioni dalla quinta alla decima nel mercato italiano:
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Planetwin365: quota mercato raccolta 2023 di 7,55%, quota mercato spesa 2023 di 9,19%;
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Bet365: 16,76% raccolta 2023, 6,97% quota mercato spesa al 2023;
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E-Play24: 4,40% e 4,21% rispettivamente per quota mercato raccolta e quota mercato spesa al 2023;
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Betaland: 1,07% per quota mercato raccolta al 2023, e 1,22% per quota mercato spesa;
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NEWGIOCO: 1,14% e 1,17% per rispettivamente raccolta e spesa al 2023.
Come si evince dalla lista compaiono alcune piacevoli sorprese come E-Play24, o NEWGIOCO, altro operatore laziale in ascesa, ma la distanza dal colosso e leader Lottomatica appare al momento incolmabile. Fanalini di coda sono Slot Plus con 0,11 e 0,10 per cento, e infine Four Seven Play che chiude a 0,8% e 0,10% al 2023.
Anche la “borsa” dà fiducia al brand di Occhiuzzi
Il titolo di Lottomatica rispecchia in maniera chiara lo stato di forma e la reputazione internazionale del brand. Un +3,8% sulle quotazioni grazie ai giudizi molto positivi espressi dalle banche d’affari, che significa toccare un valore di 8,52 euro anche se gli analisti di JP Morgan sostengono che il valore reale sia oltre i 12 euro ad azione. BNP Paribas la pensa in maniera molto simile, ed ha avviato la copertura del titolo con “outperform”, e un prezzo obiettivo di 12 euro; il tutto corroborato dalle previsioni dell’analista Simon Davies della Deutsche Bank che prevede una crescita del fatturato del gioco online di oltre il 10%.
Insomma ciò che Lottomatica è riuscita a coltivare a livello nazionale permette ora all’azienda di Roma una prospettiva rosea anche in ottica internazionale, ma non mancano comunque le polemiche con il governo italiano. Occhiuzzi, digital director del gruppo, ha infatti tenuto a sottolineare che la regolamentazione è eccessivamente rigida, e non tiene conto che in effetti gli operatori del gioco d’azzardo sono dei “partner” economici e commerciali dello stato. A dirla tutta dopo il diviedo delle pubblicità che ha prima colpito il settore calcistico (a cui il betting e l’iGaming sono molto legati), e poi anche cinema, televisione e altri tipi di eventi; se si fa una comparazione fra la regolamentazione in vigore in Italia in materia di gioco d’azzardo, e quella di paesi come Malta, il Regno Unito, o anche il Brasile, si nota una “morbidità” dichiarata da parte dei governi di queste nazioni anche per favorire investimenti esteri. Ciò nonostante l’Italia sia la terra su cui sono sorte le prime case da gioco della storia, ufficiose come quella nella meravigliosa località toscana di Bagni di Lucca, o ufficiali come il casinò di Venezia fondato nel 1638.