Una delle più importanti cause dell’inquinamento ambientale è attribuita ai mezzi di trasporto, i quali, secondo i dati dell’Agenzia Europea dell’ambiente, emettono circa un quinto delle emissioni di gas serra in Europa.
Una risposta a tali problematiche è stata proprio la mobilità green, meglio conosciuta come mobilità sostenibile, ovvero rispettosa dell’ambiente, il cui scopo è quello di ridurre il più possibile le emissioni derivanti dal settore dei trasporti.
Le auto elettriche
Quando si fa riferimento alla mobilitá green, ovviamente la prima cosa a cui si pensa sono i veicoli privi di motore endotermico e alimentati grazie all’elettricità. Queste auto sono ad impatto zero sull’ambiente, poiché non rilasciano emissioni inquinanti nell’aria, ed inoltre sono molto silenziose, permettendo una riduzione anche dell’inquinamento acustico.
Non bisogna, però, considerare solo le vetture full electric, ma anche quelle ibride, ovvero dotate sia di motore elettrico che termico. Anche se queste ultime non permettono di ridurre al 100% l’inquinamento, sono un buon compromesso poiché emettono il 40% di CO2 in meno.
Il trasporto pubblico
Anche i mezzi pubblici (come autobus, tram, metropolitana ecc.), possono essere annoverati tra le soluzioni di mobilità sostenibile poiché trasportano più persone alla volta, e quindi consentono di ridurre la presenza dei mezzi di trasporto privati in strada.
Ciò ovviamente permette una diminuzione dell’impatto ambientale, grazie alla riduzione delle emissioni di gas serra e dell’inquinamento dell’aria. Inoltre, i mezzi pubblici aiutano a prevenire il congestionamento urbano, un problema molto frequente nelle città più grandi ed affollate. La presenza di più veicoli privati sulle strade spesso porta a lunghe code e tempi di percorrenza più lunghi, oltre a costi di manutenzione stradale più elevati.
La micromobilità elettrica
Con il termine “micromobilità” si fa riferimento a un modello di mobilità basato sull’utilizzo di mezzi di piccole dimensioni, che consentono alle persone di percorrere brevi tragitti senza emissioni inquinanti.
Tra i mezzi più utilizzati in questo ambito ci sono i monopattini elettrici e le bici con pedalata assistita. Entrambi sono facili da utilizzare e rappresentano una soluzione comoda in città, ad esempio per raggiungere il posto di lavoro. Inoltre, il loro utilizzo può essere combinato con quello dei mezzi pubblici, perché spesso sia i monopattini che le e-bike sono leggeri e pieghevoli e possono essere trasportati in autobus per le distanze più lunghe.
Car sharing/car pooling
La sharing mobility si basa su un concetto ben preciso, ovvero la condivisione del mezzo, molto simile al car pooling anche se non sono la stessa cosa.
Il car sharing, infatti, permette di noleggiare un mezzo di trasporto a un soggetto per potersi spostare liberamente da un luogo a un altro. La suddetta tipologia di trasporto consente al viaggiatore di pagare solo la tratta effettuata.
Anche il car pooling è una forma di mobilità sostenibile e permette di viaggiare in condivisione utilizzando una vettura di proprietà privata. In poche parole, il car pooling si basa sull’uso di un’auto privata, diversamente dal noleggio che, viceversa, presuppone la stipula di un contratto di noleggio del mezzo presso una compagnia, da parte di più passeggeri che compiono tragitti simili e dividono la spesa.