Per le giovani generazioni non è sempre facile trovare lavoro. Si sente dire ogni giorno quanto sia complicato, per chi si trova ad affacciarsi per la prima volta su un mercato reso sempre più complesso e articolato da contratti a tempo, collaborazioni sottopagate e ritmi disumani, riuscire a diventare economicamente autonomi. Una realtà – ahinoi! – spesso vissuta da quegli stessi giovani come una normalità comunemente accettata. Poi ci sono quelle persone che non ci stanno, che si mettono in gioco e rischiano tutto per fare quello che amano, che se il mondo gli dice che non c'è posto per loro quel posto se lo creano da soli. È una di queste persone Nico Venturi, il giovane giornalista che, dopo aver preso il tesserino nel 2017, scrivendo per La Gazzetta di Lucca, ha trovato lavoro come addetto stampa per poi decidere, proprio durante il primo lockdown, di crearsi da solo il proprio futuro dando vita a Wally Communication (https://wallycommunication.com/) una giovane e vivace agenzia di comunicazione e marketing.
Un desiderio, quello di lavorare nel mondo della comunicazione, maturato spontaneamente nel tempo: “Durante il secondo anno di università – racconta Venturi – ho chiesto di poter anticipare di un anno lo stage curricolare. Tra le attività convenzionate c’era la possibilità di un tirocinio a La Nazione di Lucca e fu proprio lì che cominciai il mio percorso nel settore. Alla fine delle 500 ore di progetto non c’era, però, la possibilità di rimanere nella redazione. Questa prima esperienza, intanto, mi aveva permesso di vedere più chiaramente che cosa volevo fare nel mio futuro e sicuramente avrei voluto scrivere. Per continuare a farlo, quindi, mi venne indicato un annuncio con cui Aldo Grandi cercava nuovi collaboratori per la Gazzetta di Lucca. Mi feci avanti, partecipai a una giornata di colloqui organizzata dal giornale e da lì a poco mi ritrovai a seguire sopralluoghi e conferenze. Gli anni con le Gazzette sono stati un’esperienza positiva e altamente formativa alla quale mi sento legato”.
Un legame e una stima che hanno portato lo stesso Venturi a incentrare la propria tesi di laurea triennale in Scienze della Comunicazione proprio sul quotidiano online con un testo dal titolo “Le Gazzette: un fenomeno unico di giornalismo e marketing”. Un affetto che emerge anche nel suo descrivere le Gazzette come un ambiente che ti responsabilizza e che, buttandoti nella mischia, ti costringe a crescere: “I primi tempi mi capitava di seguire ogni cosa, poi, scoprendo la mia passione per il calcio, Aldo mi indirizzò sulla Lucchese. Per due anni ho seguito la squadra in toto, dalle conferenze alle partite, ed è stata una fase formativa incredibile che ritrovo ancora oggi nel lavoro che faccio e che mi ha permesso di creare legami, capire meglio le dinamiche e le modalità di questo mestiere”.
Una volta preso il tesserino, poi, per il neo giornalista è arrivata la possibilità di lavorare come addetto stampa per il Pontedera Calcio: “Nel 2017 ho colto questa offerta – spiega – che mi ha permesso di passare dall’altro lato della scrivania continuando a fare ciò che mi piace: scrivere. Lì ho potuto subito mettere a frutto tutto quanto appreso ricordandomi come era stare dall’altra parte del tavolo e quali erano le cose che avrei voluto che gli addetti stampa facessero o non facessero quando mi presentavo come giornalista”.
Fare ogni giorno qualcosa di diverso, essere dinamico, vivere ogni giornata lavorativa con energia senza che la quotidianità si appiattisca è un obbiettivo che in molti si prefissano e che ha spinto Nico, durante il primo lockdown del 2020, a farsi coraggio e lanciarsi in una nuova e incerta avventura per costruire lui stesso, con le sue sole forze, quel futuro, quel lavoro che desiderava. È nata da questa spinta l’agenzia di comunicazione di cui è fondatore e che a giugno compie già due anni: “Il lockdown del 2020 per me ha costituito un importante momento di riflessione – ammette – si era fatto forte il desiderio di ottenere un’indipendenza economica e di poter fare il mio lavoro a tutto tondo mettendo in gioco la mia intraprendenza e la voglia di stare sul pezzo. È nata così Wally, l’agenzia di comunicazione e marketing che porta il nome della mia bisnonna, che gestisco e che nel tempo ho saputo far crescere insieme con altri collaboratori”.
Oltre al Pontedera Calcio, tra i clienti dell’azienda si trovano anche il Tau Calcio, s.e.p.i., una società di riscossione di Pisa, e altre realtà. L’azienda è specializzata in comunicazione a tutto tondo: oltre alla parte di ufficio stampa e rapporto con i giornali, infatti, offre servizi di marketing online e realizzazioni grafiche.
“Il bello di aver collaborato con il giornale – spiega – è stato il fatto di aver potuto toccare con mano un quotidiano indipendente da ogni influenza politica ed economica. Per la mia crescita è stato fondamentale poter vedere al lavoro un giornalista libero di dire quello che vuole come Aldo. È una persona che ti forma e che ti dà fiducia non solo perché ne ha bisogno, ma perché dimostra di ricordare cosa vuole dire essere gli ultimi arrivati che devono crescere e scoprire questo mestiere. Oggi mi sento realizzato e libero e questa libertà me l’ha insegnata Aldo”.