Un nuovo DPCM, la divisione dell'Italia per zone, la preoccupazione che sale e il virus che sfonda. Scenari post-apocalittici per l'Italia della seconda ondata di Covid-19, che stavolta rischia di far saltare davvero capre e cavoli.
Chi sta soffrendo oltremodo per la seconda ondata è il mondo del gioco italiano, già piegato dal primo lockdown ed ora immerso in un nuovo periodo di crisi.
Ne ha parlato l'avvocato Fabio Maggesi, dello studio MepLaw, uno degli esperti in materia di betting. Che ha le idee chiare, a riguardo: "Ora le autorità preposte verifichino che non vi siano illeciti" – si legge su Giochi di Slots. Fino a dicembre le sale resteranno chiuse, e il gioco illegale potrebbe dilagare sfruttando proprio il lockdown in salsa "soft" varato dall'esecutivo. L'unico baluardo a difesa del settore restano piattaforme online di casinò, che stanno già registrando un sensibile aumento di accessi da parte degli utenti. Il comparto del gioco, però, non ha avuto lo stesso trattamento degli altri settori. Un fatto che Maggesi proprio non si spiega.
Chiara ed eloquente la disparità di trattamento, che accomuna il gioco ai teatri e ai cinema. Le conseguenze, stando al parere dell'avvocato, saranno tragiche a livello economico, soprattutto per i lavoratori.
La patata, quantomai bollente, resta tutta nelle mani delle sale da gioco virtuali che si sa, ontologicamente, hanno meno mezzi per esercitare una azione di controllo ampia e dettagliata. Possono verificare l'età dei giocatori, ma non controllare di persona e concretamente. E poi devono fare i conti con tutte quelle piattaforme che sfuggono ai controlli, portali illegali che spesso condividono il terreno con il crimine organizzato. Questo, per Maggesi, rischia di affossare ulteriormente il settore, distruggendo la reputazione di quanti invece rispettano leggi e normative.
Allo stesso tempo Maggesi ha sottolineato come la crescita del gioco online, +12,3% dal 2018 al 2019, necessiti di maggior attenzione.
Maggesi nella sua dichiarazione ha sottointeso le differenze nell'ambito delle piattaforme virtuali, in quanto tra i siti regolamentati dall'ADM e quelli illegali la differenza a livello di sicurezza è abissale.
Per quanto concerne i dati del 2020 il primo trimestre ha invece evidenziato una crescita del 27% rispetto all'anno precedente, come da pronostici insomma. Ora però alle autorità il difficile compito di monitorare la situazione contro gli illeciti. Dall'Antimafia è emerso che già nel periodo precedente di lockdown i tentativi di infiltrazioni illegali sono stati superiori alla media. E dunque, conclude Maggesi, è necessario "sensibilizzare e informare i consumatori sponsorizzando il gioco responsabile e legale". Per evitare di trovarsi insomma in partite molto pericolose, in cui si perde soltanto.