Quando decisi di chiedere al direttore della Gazzetta di Lucca la possibilità di vedere pubblicate le mie riflessioni (chiamarli articoli sarebbe un atto di presunzione) sul suo giornale lo feci per tre motivi:
il primo è ovviamente la fraterna amicizia che mi lega ad Aldo Grandi che conosco, non vi spaventate, da oltre cinquant’anni; il secondo motivo è più banale perché, sinceramente, non so quale altro quotidiano potrebbe accogliere la mia richiesta; il terzo motivo è un po’ più complicato e riguarda la sorpresa che ho avuto per il mio maledetto vizio di curiosare, di andare a fondo alle cose, di non accontentarmi delle apparenze, di chiedere in giro. Ho scoperto così che molte testate non sopravviverebbero semplicemente con gli introiti pubblicitari o con il finanziamento garantito loro dallo Stato (argomento che meriterebbe altre riflessioni e approfondimenti!); certo, molti possono avvalersi di editori economicamente forti e capaci di coprire qualsiasi problema economico, ma per altri c’è da chiedersi come riescano a finanziarsi. E qui viene il bello e quel lavoro di investigazione che può partire, ad esempio, dalla linea politica del giornale che rimane sempre la stessa a prescindere dai fatti, oppure può partire dal semplice nome di quella testata… insomma, come insegnò il compianto Giovanni Falcone, seguite la strada dei soldi e scoprirete la verità!
Ovviamente non posso fare nomi, né di giornali, né di direttori; ho delle certezze ma non ho delle prove e mi ritroverei in tribunale in un amen!
Allora mi sono rivolto al mio amico Aldo, che ringrazio e sulla cui indipendenza potrei mettere la mano sul fuoco… sperando di non fare la fine di Muzio Scevola!
Perché sulla Gazzetta di Lucca?
Scritto da ubaldo de francesco
lettere alla gazzetta
07 Giugno 2025
Visite: 271