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Scritto da Nicola Giannini
lettere alla gazzetta
15 Settembre 2023

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Riceviamo e volentieri pubblichiamo questo intervento di un lettore che è rimasto colpito dall'immagine della donna coperta di nero che chiede non si sa bene cosa in mezzo a via Fillungo e lo facciamo pur non essendo assolutamente d'accordo. Esistono la dignità e il rispetto, per se stessi e per gli altri, e chi non è disposto a seguirne le regole, allora è meglio che torni da dove è venuto. Se al lettore piace un mondo di accattoni e la colpa è sempre della società, a noi ciò non sta bene. Ecco la sua lettera 'giustificazionista': 
La povertà non è un reato o quanto meno non dovrebbe esserlo. Ma una persona che chiede un aiuto in quelle condizioni, ben inteso se lo fa senza recitare, non penso che lo faccia come un atto di gioia o di affermazione di una cultura su un'altra. Piuttosto se tale comportamento è reale è un atto di disperazione e di disagio sociale/psichico. Dà fastidio agli occhi? Certo, meglio vedere di meglio. La Luminara è sicuramente una visione più edificante: un lungo sfilare di gente travestita che per anni procede nello stesso giorno, nello stesso itinerario cittadino a suon di tamburi in nome della cristianità. "La follia è molto rara nei singoli individui, ma nei gruppi, nei partiti, nei popoli, nelle epoche è la regola" diceva Nietzsche. Mi chiedo se Gesù dovendo scegliere nel portare avanti il suo messaggio avrebbe dedicato il suo tempo porgendo la mano ad un mendicante o ad accendere i lumini a corredo di una processione. "Vecchia piccola borghesia.." cantava Claudio Lolli. Ma al di là dell'aspetto culturale/religioso, c'è da capire se la soluzione al "degrado" sia: 1)interpellare i vigili per portare la persona interessata altrove ovvero portando il "degrado" via e se deve esistere che esista ma lontano da zone a carattere storico/commerciale/turistico; 2) interpellare i vigili e capire con l'aiuto delle varie istituzioni come risolvere a monte il problema di un individuo che chiede aiuto; e beninteso: viviamo in un' epoca in cui sempre più individui (non soltanto stranieri) chiedono e chiederanno aiuto (anche in maniera plateale) perché il divario tra ricchi e poveri sarà sempre più grande e la politica dovrebbe interrogarsi su come gestire costruttivamente queste situazioni di disagio, che (spesso) sono drammaticamente reali e tragicamente inevitabili al di là della cultura di provenienza/appartenenza. Altrimenti continuiamo a mettere la polvere sotto il tappeto senza arrivare a niente." 
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