claudio
   Anno XI 
Venerdì 11 Aprile 2025
- GIORNALE NON VACCINATO
Spazio disponibilie
Spazio disponibilie

Scritto da renata frediani
passioni napoleoniche
06 Marzo 2025

Visite: 445

Di carattere forte e determinato, capace di prendere decisioni fulminee, Napoleone Bonaparte rappresenta ancora oggi il prototipo ideale del leader che ben conosce quanto sia importante la rapidità d’azione nel raggiungere gli obiettivi. Ci testimoniano questa sua natura le importanti cariche raggiunte nel volgere di pochi anni: generale, console e infine Imperatore dei francesi. Nella vita privata, tuttavia, Bonaparte fu un uomo assai semplice, prediligendo vivere in ambienti piccoli e pratici ma dotati di un diretto accesso al giardino.

Per questa sua natura, Napoleone introdusse nuove regole di corte rispetto al galateo dei Borbone, distinguendo tra una vita privata svolta in spazi contenuti e riservati, e una pubblica vissuta in appartamenti di rappresentanza caratterizzati da importanti decorazioni con un forte significato simbolico, veicolo principale di ideali e strumento fondamentale di propaganda del nuovo ordine politico. Diverso quindi l’atteggiamento dell'Imperatore nella vita privata e nei luoghi delle occasioni ufficiali, in ottemperanza al suo famoso motto, «la grande ambizione è la passione di un grande carattere».

Nel campo della cultura e delle arti, Napoleone si adoperò con forza per fare della Francia la protagonista indiscussa del gusto europeo e a questo fine intraprese con decisione un programma di rilancio della produzione artistica e artigianale, affidando ai francesi Charles Percier (1764-1838) e Pierre François Léonard Fontaine (1762-1853) il ruolo di architetti ufficiali dell’Impero. A loro, dunque, spettava, tra i molti incarichi loro assegnati, il compito di restaurare e riorganizzare gli interni dei palazzi reali danneggiati e saccheggiati durante la Rivoluzione. L’importante compito commissionato ai due architetti prevedeva, oltre a interventi di natura eminentemente tecnica sulla struttura dei palazzi, la progettazione dei nuovi arredi. Napoleone volle intervenire direttamente in questo ambito commissionando un numero considerevole di pendules; molti di questi orologi entrarono a far parte del patrimonio personale dell’imperatrice Joséphine de Beauharnais, prima moglie di Bonaparte, grande estimatrice dell’arte orologiera.

Sovente in importanti ritratti, vediamo Napoleone raffigurato in ambienti dove compaiono orologi a pendolo; spesso la loro presenza assume una funzione documentaria poiché l’ora rappresentata sui quadranti testimonia come l’Imperatore avesse l’abitudine di mettersi a lavoro fin dalle prime ore dell’alba. Per la loro particolare bellezza ed accuratezza iconografica, questi orologi erano considerati oltre che importanti oggetti di arredamento anche precisi strumenti di propaganda e di celebrazione dell’impero.

A differenza delle epoche precedenti, quando nella loro realizzazione venivano impiegati materiali diversi, nel periodo dell'Impero gli orologi furono realizzati quasi esclusivamente in bronzo cesellato, dorato e patinato. Spesso erano gli stessi architetti Percier e Fontaine a fornire il disegno progettuale degli orologi agli artigiani incaricati della loro esecuzione; questi, a loro volta, provvedevano a tradurre e reinterpretare il disegno secondo la loro personale fantasia ed abilità. A tal proposito, merita sottolineare che per volere dello stesso Napoleone la realizzazione delle pendules dovesse avvenire esclusivamente in Francia. È per questo motivo che ancora oggi sono chiamate comunemente Parigine.

Gli orologi prodotti dalle botteghe francesi apparivano delle vere e proprie sculture, andando quasi ad annullare l’utilità pratica dello strumento. Raramente questi manufatti, anche se realizzati da famosi bronzisti, venivano firmati nella parte scultorea; si prediligeva imprimere i marchi dei cesellatori nel quadrante o nel meccanismo. A questo proposito, merita citare due dei più grandi bronzisti, fonditori e cesellatori francesi dell’età napoleonica, attivi sia presso la corte francese che in altre realtà europee: Pierre Philippe Thomire (1751-1843) e Claude Galle (1759-1815).

Dalle memorie di Louis Constant Wairy, premier valet de chambre de l’empereur, sappiamo che Napoleone possedeva diversi orologi per uso personale, «di fattura estremamente semplice, a ripetizione, senza ornamenti, o cifre, con la parte superiore protetta da vetro e la cassa in oro», acquistati dallo storico atelier del maestro orologiaio Abraham Louis Breguet (1747-1823). L’atelier di Breguet ebbe come clienti non solo l’Imperatore ed i suoi familiari, fu apprezzatissimo dall’imperatrice Joséphine e dalla sorella Carolina Bonaparte, ma anche da alcuni esponenti di spicco dell’esercito, tra cui i generali Charle Victoire Emmanuel Leclerc, Louis Alexandre Berthier, Jean Joseph Dessolle, Michelle Ney. Questa prestigiosa manifattura si distingueva, ed ancora oggi continua a farne il suo vanto, non solo per il lusso e la bellezza, status symbol dell’epoca, ma soprattutto per la perfezione dei meccanismi e la resistenza al tempo e all’usura, tanto che, tornati dai campi di battaglia, i militari avevano la possibilità di tornare dal maestro orologiaio per fare togliere i segni della guerra.

I documenti conservati presso l’archivio storico della maison Breguet attestano l’acquisto da parte di Bonaparte di un orologio a ripetizione descritto come «segnatempo con scappamento isolato», di una pendola da viaggio con calendario a ripetizione e di un orologio perpetuo a ripetizione. Interessantissima inoltre la commissione nel 1810 da parte di Carolina Bonaparte, regina di Napoli, alla bottega francese del primo esemplare di orologio disegnato per essere portato al polso, di forma ovale, a ripetizione, dotato di un termometro. Servirono due anni ed il lavoro di 17 persone per la consegna dell’esemplare che viene così descritto in una nota di riparazione del 1849 commissionata da Louise Murat, quarta figlia di Carolina, «orologio a ripetizione molto piatto n. 2369, quadrante d’argento, cifre arabe, con termometro ed anticipo-ritardo fuori del quadrante. Il suddetto orologio è montato su un braccialetto fatto di capelli intrecciati con fili d’oro, chiavetta semplice d’oro». Nelle sue memorie il valletto Wairy riporta come Napoleone avesse l’abitudine di rompere spesso i suoi orologi, non in battaglia, ma al rientro poiché invece di riporli appoggiandoli sui mobili della camera li lanciava con forza. Napoleone possedeva inoltre due sveglie che utilizzava soprattutto in viaggio, dotate di una maniglietta per essere appese alla carrozza, di manifattura Meunier, caratterizzate da una suoneria che poteva essere azionata tirando un cordoncino di seta. Oltre a queste Bonaparte possedeva una terza sveglia, antica, appartenuta a Federico il Grande, non funzionante, che per il suo forte significato simbolico porterà con sé anche nell’esilio di Sant’Elena.

Pin It
  • Galleria:
Spazio disponibilie
Spazio disponibilie
Spazio disponibilie
Spazio disponibilie
Spazio disponibilie
Spazio disponibilie
Spazio disponibilie

ULTIME NOTIZIE BREVI

Spazio disponibilie

La Fondazione Ragghianti, in occasione della seconda Giornata Nazionale del Made in Italy promossa dal Ministero delle…

Sabato 12 aprile alle 17 al Cinema Giunti - Odeon  è in programma l'incontro  con alcuni…

Spazio disponibilie

Si è svolto ieri (9 aprile) un sopralluogo al cantiere del nuovi marciapiedi e pista ciclabile lungo il tratto di viale…

Il Record Store Day è sempre un'occasione di festa per i negozi di dischi e, come ogni anno, lo Sky…

Spazio disponibilie

Dietro un’opera d’arte si intrecciano tante storie. Quella della sua ideazione, della sua commissione, ma anche della…

"Guardare al futuro del servizio idrico con uno sguardo ampio e condiviso è una scelta giusta e opportuna.

“L’ispirazione è un risveglio, una fuga da tutte le facoltà umane, e si manifesta in tutte le grandi conquiste artistiche”. Puccini è l’autore classico che si avvina di più al jazz per certi tipi di armonie. Piace pensarlo come colui che ha dato il via a tutto aprendo la strada ai grandi standard americani

Spazio disponibilie

Organizzato dall'associazione Luccablues la XII edizione del Luccabluesfestival sbarca al teatro Artè di…

Venerdì prossimo, 11 aprile, la rassegna di autori e autrici lucchesi Di Libro in Libro, a cura del…

Spazio disponibilie

RICERCA NEL SITO

Spazio disponibilie
Spazio disponibilie
Spazio disponibilie
Spazio disponibilie
Spazio disponibilie
Spazio disponibilie
Spazio disponibilie
Spazio disponibilie
Spazio disponibilie