Riceviamo e pubblichiamo questo intervento di Massimo Bulckaen, coordinatore dei tavoli radicali nella città di Lucca per la raccolta firme 'Referendum Giustizia', il quale denuncia l'ostacolo della burocrazia amministrativa:
"Si parte con il piede sbagliato. E non certo per la mancanza di interesse popolare verso l’iniziativa politica promossa dai radicali del PRT e dalla Lega che propongono 6 referendum per permettere che sia la volontà dei cittadini a divenire protagonista di una riforma profonda della Giustizia in Italia.
Da venerdì 2 luglio, in molte strade e piazze italiane sono presenti tavoli organizzati da Lega e PRT come inizio di una lunga estate calda per raccogliere nei prossimi 3 mesi oltre mezzo milione di firme.
La mannaia della burocrazia amministrativa in molti comuni, in silenzio ostacola l’organizzazione dei tavoli, trattando l’iniziativa della politica alla stregua di una iniziativa commerciale.
Ieri a Lucca è saltato il tavolo previsto nel tardo pomeriggio del sabato in via beccheria e vengono di fatto cancellati 1/3 dei tavoli radicali programmati per questo luglio nel centro storico di Lucca.
L’Amministrazione comunale ha risposto alla richiesta del suolo pubblico inviata secondo normativa da Francesco Palmieri il 25 giugno (on-line, PEC, marca da bollo), ha risposto via mail con la autorizzazione dei tavoli del venerdi e della domenica: non il sabato. E questo per le prossime settimane di luglio.
Nessuna telefonata o mail per dare spiegazioni o indicare soluzioni alternative.
Se cosi fosse l’”andazzo” in tutti i comuni italiani, 1/3 dei tavoli di luglio verrebbe “cassato” dalla burocrazia.
Burocrazia comunale che ha pur sempre una responsabilità politica, ovvero il Sindaco e la sua Amministrazione. Questo non è accettabile.
Non è un banale “problema di burocrazia comunale”: come coordinatore delle raccolte Referendarie Radicali, che si sono tenute nella città di Lucca durante le campagne radicali nazionali per i referendum liberali, liberisti, libertari negli anni 1993/94, 1996 e 1999, posso testimoniare il peggioramento dei comportamenti ostativi rispetto agli anni’90, che pur erano già ricchi di ostacoli per chi intendeva utilizzare il potere legislativo che la Carta Costituzionale ha dato al popolo in determinati passaggi fondamentali della vita della Repubblica".