Attraverso una nota sottoscritta dai consiglieri di vario grado Vittorio Fantozzi e Simona Testaferrata, trasmessa agli organi di stampa, è stata criticata, ma senza giustificazione, l’idea manifestata dal candidato consigliere fronte Lega per Salvini Premier, Armando Pasquinelli. Quella posizione, non è attribuibile solo a lui, ma a tutto il comitato elettorale che lo sostiene, vale a dire, a Gianmarco Mancini, Giuliana Baudone, il sottoscritto e infine Armando Pasquinelli.
Nello scritto si metteva in evidenza la necessità di realizzare il nuovo ponte sull’asta del nostro fiume, concludere l’asse suburbano, nonché posizionare i nuovi “assi viari” in un differente sito.
In riferimento a quest’ultima parte, abbiamo raccolto il suggerimento di Giuliano Satti, datoci in un recente colloquio, circa i temi prioritari, da proporre in questa campagna elettorale.
Giuliano ci parlò di suo padre Mario, un operaio della SALT, che partecipò alla costruzione della bretella di collegamento tra Lucca e Viareggio, a quel tempo proprio a lui venne quell’intuizione, quindi una visione d’insieme, che ai soloni dei nostri giorni pare mancare.
Per questo motivo, qualora la nostra proposta prendesse forma, riteniamo che il merito andrebbe attribuito a Mario Satti, dedicando a lui l’opera, che nel precitato caso, salverebbe la “piana” da un pesante inquinamento acustico e ambientale.
E’ a questo punto, che è indispensabile fornire i necessari riferimenti, al fine di chiarire e derimere la questione d’interesse.
Verso la fine degli anni settanta, quando Testaferrata, in forza dell’età, è presumibile frequentasse le scuole elementari e Fantozzi era poco pià che un neonato, vennero definitivamente approvate le Varianti al PRGC del 1958, Settori B e GH.
Gli Architetti Bedini, Marchetti, Pacini e Vannucci, con quegli atti di pianificazione urbanistica, individuarono il percorso degli “assi viari”, quella previsione, in buona sostanza ricalca l’attuale percorso.
Orbene, oggi Fantozzi e Testaferrata e assieme ad altri vorrebbero portare a conclusione un progetto obsoleto, pensato circa quarantacinque anni prima, non tenendo conto che in questo periodo il territorio è radicalmente mutato.
In questi ultimi venti anni in particolare, si è assistito ad una urbanizzazione selvaggia, conseguente ad un Regolamento Urbanistico di cui in questa sede non è il caso di parlare, ma che nell’anno 2008 fu oggetto di una sospensione in via di autotutela, approvata dal Consiglio Comunale con delibera n° 107/2008.
La ricchezza di quelle zone, derivava nei tempi passati dall’agricoltura, dipese dalla realizzazione da un reticolo idraulico minore ideato da Lorenzo Nottolini, che consentì a chi coltivò quelle terre, ben due raccolti l’anno.
Di quell’opera, per chi oggi si trova a percorrerla, si fa fatica a trovarne traccia.
Per questi motivi, la realizzazione in quel contesto, reso oltremodo fragile dai numerosi nuovi insediamenti, degli ”assi viari”di cui si parla, sarebbe la pietra tombale sulla piana e sulle oltre tredicimila persone che vi risiedono.
E’ per queste evidenze, che è necessario una alternativa, alla soluzione prospettata, che consenta ai posteri di ricordarci con gratitudine, come noi lo facciamo per quelli che deviarono il corso del Serchio/Auser, proteggendo il nostro territorio dalle inondazioni, o per chi costruì le Mura a difesa dei Lucchesi.
La soluzione prospettata dal nostro comitato, va proprio in questa direzione.