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Scritto da Redazione
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08 Luglio 2021

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Riceviamo e volentieri pubblichiamo questo intervento di Umberto Franchi in merito all'abbandono da parte del comune, del progetto Coima/Fondazione sulla ex manifattura sud: 

Credo che oggi a molti resterà abbastanza difficile il cercare di capire come mai l'amministrazione Comunale a guida del sindaco Tambellini,  dopo essersi fatta ingabbiare per circa due anni da Coima/Fondazione Cassa di Risparmio, su un progetto che era sbagliato sia nel metodo che nel merito, solo oggi sostenga che  nel progetto non c'erano le condizioni dell'utilità (convenienza) pubblica prevista alla legge, con i rischio di bocciatura da parte delle belle arti e di blocco dei lavori, che i conti per come venivano proposti erano sfavorevoli al Comune, e che a causa dei prevedibili rinvenimenti archeologici durante gli scavi , avrebbero portato "Le Belle Arti" a fermare  il progetto...

Ma in realtà credo che il progetto Coima/Fondazione era sbagliato  anche per altri motivi:

  1. Sulla questione passerella di collocamento con le mura,  a disposizione dei gestori privati che avrebbe significato interesse privato a danno pubblico ;
  2. La questione de parcheggi ( in parte rientrato nelle successive modifiche), che avrebbe portato ad una perdita di denaro nelle casse della Metro;
  3. La costruzione nell'area manifattura sud di un centro commerciale, appartamenti di lusso, uffici, spazi espositivi, altri attività commerciali ecc... che avevano solo il sapore di affari speculativi e non certo di rigenerazione innovativa urbana;
  4. La svendita e privatizzazione dell'area per 3,2 milioni di euro ad un fondo gestito da Coima, quando la stessa parte dell'edificio manifattura sud, nel 2017 era stato valutato all'asta 5 milioni di euro...

Purtroppo il sindaco anziché affermare che le proposte erano del tutto inaccettabili ed in contrasto "fuori legge", con il valore architettonico e culturale previsto dalle leggi vigenti, ha prima cercato di procedere comunque incurante delle critiche provenienti da più parti, fino a togliere la delega di assessore a Celestino Marchini che non condivideva il progetto, e dopo,  probabilmente incalzato dal giudizio negativo dal suo stesso "staff legale", si è arreso all'evidenza.

Ora  non sono tra quelli che sostengono a priori  che tutto l'operato dell'Amministrazione in circa  7 anni di attività  sia stato del tutto sbagliato... Penso  che l'operato dell'Amministrazione Comunale di Centro/sinistra, nel suo complesso   abbia fatto anche cose   positive, come   la raccolta differenziata porta a porta, ai sottopassi, rotonde,  alle piste ciclabili, tutte cose che le passate amministrazioni di centrodestra non sono mai riusciti a fare.

Ma quello che in questa vicenda dimostra la profonda debolezza, non solo di questa amministrazione, del Suo Sindaco, del Pd, ma anche della CGIL Provinciale che ad eccezione del sindacato componente di minoranza "Sindacato altra cosa", la FIOM e la FILT,  si è accodata sulle posizioni del Comune di Lucca, sta nel fatto che non abbiano capito che il progetto non avrebbe portato la "città nel futuro"...
Quale innovazione e transizione ecologica ipotizzava con quel tipo di sviluppo?...

Possibile che solo comitati come "Unitixlamanifattura" e "Manifatturiamo" (ai quali va il mio ringraziamento per le lotte fatte) abbiano capito cosa c'era i gioco? .. Mentre l'amministrazione ed i suoi cortigiani, non avevano capito che il Piano  avrebbe fatto   regredire la città  anche sul piano sociale, dei valori, civili e culturali... ?

Quindi non posso che essere lieto per l'affondamento di una proposta che non avrebbe portato  progresso , e che soprattutto , senza il mantenimento della memoria storica di cosa abbia significato la ex Manifattura per la città di Lucca, avrebbe portato alla  cancellazione delle lotte fatte per il progresso della nostra città .

A mio parere quello che è mancato e che manca all'Amministrazione, al Pd ed anche alla Cgil per il ruolo che potrebbe svolgere, è una visione di un progetto "piano organico" del territorio interno ed esterno alla cerchia muraria con la definizione di un Piano di recupero dei siti e spazi pubblici e privati presenti in città e nella periferia che oltre alla ex manifattura vedono altre aziende della nostra città come la Cucirini Cantoni Coates, le Officine Lenzi ed altri grandi immobili come l'ex mercato coperto, lo stabile di Maggiano,  ecc..  cose che devono avere una elaborazione con visione politica del futuro della nostra città e che non possono essere delegate alla Fondazione CR o a Imprese di carattere speculativo.

Inoltre è anacronistico che una amministrazione che si autodefinisce progressista di centrosinistra, abbia abbandonato la linea della difesa e mantenimento del bene pubblico, (che è sempre stata una prerogativa della sinistra) nelle mani di una parte di opposizione della destra lucchese, che sicuramente lo fa in vista delle prossime elezioni... finendo per suicidarsi...

Infine, non è vero che la scelta della privatizzazione sarebbe obbligata in quanto mancano risorse pubbliche, esse esistono a partire a quanto pubblicato dalla  Gazzetta Ufficiale ha pubblicato il DPCM del 21 gennaio 2021, riguardante la cifra di 8,5 miliardi da destinare alla "rigenerazione Urbana" alla manutenzione per il riuso di aree pubbliche e strutture edilizie, con finalità di interesse pubblico, nonché  il miglioramento della qualità e del decoro urbano , del tessuto sociale ed ambientale.. ma vi sono anche risorse Europee e Regionali.

Oggi nel prendere finalmente atto dell'affondamento di un progetto speculativo, Coima/Fondazione, credo sia necessario che l'amministrazione Tambellini non si chiuda su se stessa e che promuova da subito un confronto partecipativo ed una discussione di ricerca propositiva sulle cose da fare, con tutte le Associazioni, i Comitati, le forze sociali ed ambientaliste, partendo dal presupposto che è possibile e doveroso mantenere saldamente la prospettiva dell'ex Manifattura di proprietà del Comune e dei suoi cittadini, legando strettamente  il merito della prospettiva della manifattura sud, alla partecipazione popolare.

 

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